Serie A, cambio di rotta della FIGC: no al tesseramento di calciatori provenienti dal campionato russo e ucraino, almeno fino alla sessione di mercato estiva.
La FIGC si defila: il massimo organo calcistico italiano ha deciso di non aderire alla “policy” introdotta da FIFA e UEFA in materia di calciatori profughi dal campionato russo e ucraino. Come vi avevamo riportato, i massimi organi calcistici, mondiale ed europeo, avevano concesso una deroga ai trasferimenti che consentiva alle squadre di tesserare due atleti stranieri che giocassero nel campionato russo o in quello ucraino e volessero fuggire dalla guerra. Procedendo in tale direzione, la FIFA aveva sospeso tutti i contratti di giocatori e allenatori stranieri, che militassero nei due Paesi dilaniati dalla guerra, fino al termine della presente stagione sportiva (30 giugno 2022).
La decisione di accogliere calciatori in fuga dalla guerra, posta al vaglio delle singole Federazioni nazionali, aveva inizialmente incontrato il beneplacito della FIGC, che con una nota apparsa sul proprio sito, autorizzava in particolare l’arrivo e il tesseramento di giovani giocatori ucraini.
Un segno di vicinanza al popolo invaso, che il presidente Federale Gravina aveva commentato come un atto di responsabilità: “i fronte a quanto sta accadendo non si può rimanere inerti. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità e in continuità con quanto già fatto nei giorni scorsi, la FIGC si è adoperata tempestivamente per consentire a bambine e bambini ucraini di giocare nel nostro Paese, assumendosi direttamente tutti i costi per il tesseramento e la copertura assicurativa. Sono convinto che non ci possa essere vera accoglienza, infatti, se non si permette loro anche di praticare sport”.
Oggi il calcio italiano fa un passo indietro: la FIGC ha vietato il tesseramento di calciatori ucraini o russi almeno fino al prossimo primo luglio, quando si aprirà cioè la nuova sessione di mercato. Questo per non alterare la regolarità del campionato anche solo a poche giornate dal termine (ci informano i colleghi di TMW, che hanno ricevuto notizie dettagliate in merito).
Con quattro squadre a disputarsi lo Scudetto, dunque, la FIGC preferisce non compromettere gli equilibri del campionato. Il sostegno alla causa ucraina, comunque, giunge incondizionato dai nostri massimi organi calcistici.
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