La Coppa Italia come la FA Cup ? Perché no !
Questa la proposta, sotto forma di provocazione, arrivata da parte del C.S. Lebowski, club calcistico dilettantistico di Firenze, militante nella Promozione del campionato regionale in Toscana.
C.S. sta per Centro Sportivo.
Di recente è comparsa sui social del club una simpatica e accattivante provocazione.
Trattasi di una finta locandina che annunzia una fantomatica partita fra il club toscano e, addirittura, l’Inter, che dovrebbe aver luogo, idealmente, a Santo Stefano 2021, per un potenziale terzo turno di Coppa Italia-vedasi immagine di copertina.
Curiosamente, il club toscano è nato nel 2010, proprio l’anno da sogno della storia interista, con il Triplete !
Una provocazione lanciata da parte del C.S. per porre l’attenzione su un tema importante: la fortissima differenza fra la nostra coppa nazionale e la FA Cup, giustappunto la coppa nazionale inglese.
Una competizione, questa ultima, che regala emozioni incredibili.
Nei turni iniziali accade, come noto, che club di serie minori affrontino le big della Premier League.
Lo si vede tutte le stagioni, e quest’anno non abbiam potuto non innamorarci della favola del Marine, club, addirittura, di ottava divisione, che nel 3° turno della coppa nazionale ha ospitato nientepopodimeno che il Tottenham di Mourinho.
In un campetto, quello del Rossett Park, adiacente a delle villette a schiera, separate dal terreno di gioco da una rete, messa apposta dalla società così da dover smettere di risarcire i proprietari delle case per le finestre rotte !
Con Mourinho seduto su una sedia perché la panchina era troppo piccola e già piena e con gente che sedeva sui muri di casa a osservare la partita fra un bicchiere di vino e un sandwich…
Solo una storia tra le tantissime che potremmo citare.
Pura poesia, che molti vorrebbero vedere anche in Italia.
Quella del Lebowski è, oltre ad una provocazione, un’idea e una proposta seria e innovativa.
Quella cioé di cambiare il format della Coppa Italia, inserendovi dei 32esimi di finale da cui far partire le big, che si scontrerebbero, perciò, con club di categorie più basse, anche dilettantistiche.
Un qualcosa del quale ne beneficerebbe non solo lo spettacolo, ma anche, sul piano pratico, gli stessi piccoli club calcistici italiani, che ne avrebbero un notevole ritorno di immagine oltre che, anche, in merito di benefici economici.
Naturalmente è, al momento, solo un’idea. Ma perché non sognare !
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