Il campione olandese stacca tutti sulla salita di Santa Caterina, e vince con sei secondi di margine su Julian Alaphilippe.
Mathieu Van Der Poel fa sua l’edizione numero quindici della “Strade Bianche”. Il corridore olandese della Alpecin ha preceduto sul traguardo di Piazza del Campo il campione del mondo in linea, Julian Alaphilippe, staccandolo di sei secondi e il colombiano della Ineos Egan Bernal, che era rimasto nel gruppetto dei tre fuggitivi sino alle ultime centinaia di metri, quando non è riuscito più a seguire lo scatto dei rivali.
Una vittoria meritata da parte di Van Der Poel, che ha saputo interpretare molto bene la gara, compiendo due scatti, uno su Le Tolfe l’altro sulla salita di via Santa Caterina, risultati decisivi per il suo arrivo in solitaria al traguardo. Van Der Poel, tra i favoriti della vigilia, conferma così il suo buon stato di forma, sancito già dalla vittoria nella prima tappa dell’UAE Tour (castello di Al Dhafra-Al Mirfa), agli albori della stagione.
Strade Bianche 2021: il racconto della gara
Il gruppo di corridori parte molto compatto, tanto che dopo Vidritta, il primo tratto di sterrato, ancora non riesce a formarsi una vera e propria fuga. Fuga che prende corpo grazie a Simone Beviulacqua della Vini Zabù che, dopo 18 chilometri, stacca tutti portandosi dietro Philipp Walsleben (Alpecin) e Kevin Ledanois (Arkea-Samsic).
I tre attaccanti resistono fino al terzo tratto di strade bianche, Radi lungo quasi cinque chilometri, quando subiscono l’avvicinamento del gruppo. Nelle prime fasi di corsa è l’Intermarché la formazione più intraprendente: la squadra transalpina manda anche Simone Petilli all’attacco, cosicché dopo i primi 40 chilometri il gruppo dei fuggitivi include cinque corridori, venendo raggiunto anche da Samuele Zoccarato della Bardiani.
A circa 135 chilometri dall’arrivo il gruppo al comando si amplia alla presenza di otto corridori, con l’inserimento di Filippo Tagliani (Androni), Samuele Rivi (Kometa) e Tosh Van Der Sande (Lotto-Soudal) che si portano addirittura a 4 minuti di margine dagli inseguitori all’inizio di Lucignano D’Asso (quinto settore di sterrato).
È la classica azione destinata ad esaurirsi col tempo. I big, infatti, restano inizialmente a guardare nelle retrovie, ma qualcosa si muove nei pressi di San Martino in Grania (settimo tratto di sterrato), che determina una prima selezione. Cadono infatti diversi corridori tra cui Rebusenka della UAE e il nostro Eros Capecchi (Bahrain). In testa al gruppo, intanto, inizia a muoversi proprio Van Der Poel, che manda Gianni Vermeersch in avanscoperata. Il belga conquista la testa del gruppo seguito da Serrano (Movistar) e Kron (Lotto), che mantengono un vantaggio di 18 secondi.
Tra gli italiani, il nostro Davide Formolo, secondo lo scorso anno, tenta uno scatto poco prima del Monte Sante Marie, ma la sua azione si spegne quasi subito. Il tratto delle Sante Marie si rivela ancora una volta il più ostico di tutti, ed è qui che i big di giornata decidono di uscire allo scoperto.
Van Aert della Jumbo è il primo a staccarsi, seguito dal giovane Simmons della Trek Segafredo. Pochi chilometri più avanti si fanno vedere anche Alaphilippe e Van Der Poel, così i tre favoriti prendono il comando della corsa.
La selezione sulle Sante Marie è spietata. In testa rimane solo un gruppetto di otto corridori nel quale, oltre ai tre già citati, si rivedono anche Tadej Pogacar ed Egan Bernal, aiutato nel lavoro di squadra dal giovane ciclocrosser Pidcock.
Simmons buca una ruota e in testa rimangono solo sette corridori. In testa si assiste a un bel duello tra Van Aert e Van Der Poel, mentre Alaphilippe si fa valere su uno strappo in salita. Van Aert, che conduce per tutto Monte Sante Marie, cede nel successivo tratto di sterrato a Monteaperti, e rimane sulle gambe ad assistere allo scatto di Alaphilippe.
Mentre il campione del mondo guida i cinque corridori rimasti in testa, Pidcock e Van Aert sembrano arrancare, ma recuperano parte del gap accumulato grazie a un attacco poderoso e si portano a soli undici second quando mancano poco più di 20 chilometri.
Gli uomini di testa affrontano Colle Pinzuto, penultimo tratto di sterrato, con Pogacar che prova a staccarsi ma viene subito chiuso. Sono Le Tolfe, ultimo pezzo di strade bianche a 13 Km dalla fine, a fare la differenza. Protagonista Mathieu Van Der Poel che sul tratto in salita, il più duro, scatta portandosi dietro il solo Alaphilippe.
Quello che potrebbe essere un duo a giocarsi la vittoria finale, diventa un trio perché Egan Bernal decide di scoprire le carte e far valere tutte le sue qualità da scalatore, raggiungendo i due attaccanti per l’ultima manciata di chilometri.
I tre davanti accumulano un vantaggio di 16 secondi sul gruppo e a 4000 metri dalla fine Van Der Poel tenta un nuovo attacco, cui risponde prontamente Bernal, che va a riprenderlo. Si pnsa a questo punto che sia Alaphilippe, rimasto sornione in attesa, quello con più benzina in corpo per tentare l’assalto finale.
Invece è ancora l’Olandese a sorprendere tutti sulla salita di Santa Caterina (700 m circa dall’arrivo). Scatto bruciante e nè Bernal, che resta parecchio dietro, nè Alaphilippe possono più raggiungerlo. Van Der Poel transita per primo sul traguardo di Piazza del Campo, mentre il campione iridato deve accontentarsi della piazza d’onore e Bernal del gradino più basso del podio. Solo quarto Van Aert, vincitore lo scorso anno, che paga l’azione prolungata sul Colle Sante Marie, costatagli le energie necessarie per gli ultimi chilometri.
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