L’olandese, specialista a cronometro, mette la ciliegina su una carriera straordinaria con un titolo europeo in linea. La tedesca Lippert e la lituana Leleivytè completano il podio. Due italiane nella top-10.
Ellen Van Dijk è la nuova campionessa europea in linea di ciclismo femminile. L’esperta campionessa neerlandese , specialista a cronometro, ha messo la ciliegina a una carriera sin qui straordinaria, percorrendo i 107,2 chilometri previsti in 2:30.35.
A completare il podio la tedesca Lippert, già campionessa Juniores nel 2016, e Rasa Leleivytè , lituana d’Italia, che corre per il team Bikes-Vaiano.
Il circuito di 13,2 chilometri, completamente disegnato tra le strade di Trento, è stato percorso per otto volte. Si trattava di un percorso senza particolari difficoltà altimetriche, eccezion fatta per la salita di Povo (3,6 km al 4,7%), ma che risultava essere molto tecnico per via della presenza di diversi tornanti e ostacoli sul percorso.
Dopo una serie di tentativi abortiti, con la Germania a tirare davanti al gruppo per non lasciare spazio agli attaccanti, hanno preso margine in quattro: Van Dijk insieme alla nostra Soraya Paladin, alla tedesca Kasper e alla francese Biannic.
Queste ultime si sono progressivamente staccate. Soraya è rimasta invece alla ruota della ciclista neerlandese fino a una ventina di chilometri dal traguardo quando, finita la benzina nelle gambe, ha alzato bandiera bianca lasciando libero sfogo all’azione della rivale.
Da dietro hanno provato a rispondere la giovane tedesca Lippert, tra le più convinte a chiudere il gap, e la nostra Elisa Longo Borghini. La piemontese, da generosa capitana, ha provato a spendersi per propiziare uno scatto di Marta Cavalli.
Esaurita l’azione della compagna, la giovane cremonese è rimasta però ferma, dimostrando di non avere lo spunto necessario per lanciarsi all’attacco.
Così ci hanno provato nuovamente la Lippert e la polacca Niewiadoma, seguite da una Annemiek Van Vleuten che si è fatta ingolosire dalla possibilità di aggiungere comunque una medaglia al suo straordinario palmares.
Mentre davanti si completava la grande fuga di Van Dijk, giunta all’arrivo con oltre 1:30 di vantaggio, nel gruppo, nuovamente compatto, era “bagarre” per le posizioni da podio.
Anche la tedesca Reusser, già oro a cronometro, provava a partecipare alla contesa, ma alla fine erano Lippert e Leleivytè a regolare tutte in volata.
E l’Italia? Il tricolore conta comunque su due atlete nella top 10: Marta Cavalli (sesta) ed Elisa Balsamo (decima).
Risultati che aumentano il rammarico per una tattica di squadra che non ha funzionato come avrebbe dovuto e, probabilmente, ci avrebbe regalato altre soddisfazioni.
Longo Borghini, la nostra carta migliore, ha rinunciato alla volata in favore di Marta Cavalli, ma la giovane lombarda è apparsa troppo timida, non riuscendo a capitalizzare il grande lavoro della propria capitana.
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