Il corridore della Bahrain ha conquistato la corsa in linea davanti a Remco Evenepoel. La spedizione azzurra chiude con un buon bilancio di otto medaglie, distribuite tra categoria èlite e giovanili.
Arriva la ciliegina sulla torta per l’Italia agli Europei di ciclismo organizzati sulle strade di Trento: nella giornata conclusiva, Sonny Colbrelli vince la prova in linea riservata alla categoria èlite, precedendo sul traguardo il giovane fenomeno belga Remco Evenepoel, già bronzo nella cronometro disputata giovedì scorso.
La spedizione azzurra chiude così in maniera ottimale gli Europei casalinghi e si prepara al meglio per la rassegna iridata in programma sulle strade di Lovanio (Belgio) dal 19 al 26 settembre. Il team coordinato dal CT Cassani conquista il medagliere finale con un bottino di otto allori (quattro ori, tre argenti e un bronzo) e lancia buone indicazioni da tutte le categorie.
Tutto era cominciato con l’oro nella cronometro mista che aveva aperto questa rassegna continentale. Lì, Filippo Ganna, Matteo Sobrero, Alessandro De Marchi, Marta Cavalli, Elena Cecchini ed Elisa Longo Borghini avevano preceduto i quartetti tedesco e neerlandese, preannunciando le giornate di trionfo che sarebbero seguite.
Se le corse èlite ci hanno regalato tre medaglie, di cui nessuna proveniente dal settore femminile, sono state le categorie under 23 ed esordienti a darci le maggiori soddisfazioni.
Vittoria Guazzini ed Elena Pirrone hanno vinto un oro e un bronzo nella prova a cronometro under 23, separate sul podio dalla tedesca Ludwig. E mentre Elena Zanardi, dopo i successi in pista, si è riconfermata regina anche nella prova in linea dedicata anche agli Under 23, Eleonora Ciabocchi (juniores) e Filippo Baroncini (under 23) hanno dovuto soccombere sul filo di lana alla tedesca Riedmann e al belga, figlio d’arte, Thibaut Nys.
Questi giovani rampanti sono lo specchio di un movimento in piena salute, che ha concluso i Mondiali juniores su pista, disputati al Cairo ad inizio settembre, con un totale di 10 medaglie al collo.
Proprio quella rassegna ci ha tramandato uno dei capitoli più belli nella storia recente di questo sport: lo ha scritto Samuele Bonetto, campione del mondo nell’inseguimento, che proprio su una bici ha ripreso ad inseguire i suoi sogni, lasciandosi alle spalle i fantasmi dell’anoressia. Lui, come tutti gli altri giovani in maglia azzurra, corre verso un traguardo chiamato Parigi 2024. Lì dove, se saranno mantenute le aspettative, ci presenteremo ancora una volta tra le nazioni favorite.
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