In uscita il 12 maggio la prima biografia del difensore bianconero.
Ad annunciare la pubblicazione del libro, scritto con il giornalista Maurizio Crosetti, è stato lo stesso capitano della Juventus e della Nazionale attraverso un video sui suoi social:
“Mi chiamo Giorgio Chiellini e ho scritto questo libro perchè volevo che Chiellini raccontasse Giorgio. È l’avventura di un calciatore che ha raggiunto quasi tutti i suoi sogni. Nel libro parlo della mia infanzia, della mia famiglia, delle mie passioni, e naturalmente di calcio. Delle grandi partite che ho fatto e di quelle che mi aspettano. Gli ultimi mesi sono stati imprevedibili, per me particolarmente prima con l’infortunio al ginocchio, il lungo recupero e poi il coronavirus che ha sconvolto la vita di tutti noi. Io Giorgio è la mia storia, c’è tanto passato, qualche segreto e tantissimo futuro. Un abbraccio grande, ci vediamo in libreria dal 12 maggio”.
Il punto di vista di “Giorgio”
Edito da Sperling & Kupfer, la biografia è un vera e propria introspezione del giocatore-uomo, dove sono presenti tutti gli ingredienti che lo hanno reso il “King Kong” nazionale che tutti conosciamo. Ma c’è di più, c’è il “Giorgio”, ovvero quel lato intimo del difensore che gran parte dei tifosi non conosce; insomma l’uomo con i propri dubbi e le proprie fragilità. Il risultato è una confessione senza reticenze di situazioni vissute all’ombra del clamore mediatico, ma che rivestono un forte valore simbolico per la persona. Diventando il giocatore acclamato dai suoi tifosi e riuscendo così a coronare gran parte dei suoi sogni.
Una vita fatta di calcio
Dagli esordi al professionismo nel 2000, in C1 con il Livorno, fino al passaggio alla sua Juventus, sono presenti nel libro tutti i momenti della sua carriera in ascesa. Anche il suo riconoscersi “rude” in campo è un aggettivo che lui non disconosce; lo fà raccontando vari episodi calcistici che lo vedono “martoriare” i suoi avversari, tra cui l’infortunio arrecato al giocatore del Catania Bergessio nel 2013, che gli causò la frattura del perone. Tenendo a precisare che non esiste cattiveria o intenzionalità nel suo modo di giocare, ma il tutto è solo frutto della trance agonistica di cui viene rivestito nell’arco dei 90’
Non mancano certo esternazioni forti, come verso il suo ex compagno di squadra Felipe Melo che definisce:”Il peggio del peggio” o la delusione verso Balotelli che identifica come una “persona negativa“, ricordando come durante la Confederations Cup contro il Brasile del 2013, Super Mario non si prodigasse minimamente nell’aiutare i compagni rendendo il clima snervante.
Non resta che sottolineare infine l’indiscussa solidarietà che lo contraddistingue anche nel sociale, contribuendo ad aiutare diverse associazioni, come “Onlus Insuperabili” che promuove il calcio tra i diversamente abili, a cui il giocatore ha deciso di destinare i proventi del proprio libro.
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