Caso plusvalenze: indagate anche Bologna, Cagliari e Sampdoria

Le indagini sul caso plusvalenze non si fermano e fanno il giro dell’Italia. Non si tratta della corsa rosa che il prossimo 6 maggio partirà con una cronometro individuale sulla Costa dei Trabocchi, in Abruzzo. Dopo che le Procure di Roma e Tivoli avevano perquisito le sedi di Roma, Lazio e Salernitana , altre Procure hanno deciso di allargare il cerchio coinvolgendo anche Bologna, Cagliari e Sampdoria. Come si legge sulle pagine del Corriere dello Sport, l’apertura di nuovi fascicoli sulle cessioni gonfiati di calciatori, sarebbe riconducibile alla “madre” di tutte le inchieste di plusvalenza, vale a dire il caso Juventus. Dopo che la Roma è stata coinvolta per via degli scambi di Spinazzola e Luca Pellegrini, altre squadre sarebbero sulla lente di ingrandimento per via di alcuni trasferimenti di calciatori con la Vecchia Signora e sulle possibili plusvalenze sospette per alterare i bilanci. 

Procura di Bologna

La Procura di Bologna si occuperebbe del trasferimento dell’attaccante Orsolini dalla Juventus al club felsineo. In un primo momento le due società si erano messe d’accordo nel gennaio del 2018, per un prestito con opzione di acquisto, che avvenne successivamente nel giugno del 2019. Un operazione da € 15 milioni che fruttò al club del presidente Agnelli una plusvalenza di circa €11 milioni.

Procura di Cagliari

La Procura di Cagliari vorrebbe far chiarezza sul passaggio dell’attaccante Cerri dalla Juventus al club sardo avvenuta nel mercato di gennaio del 2019. Un operazione comunicata in modo trasparente dal club juventino, costretta, per essere quotata in Borsa a dare certe informazioni in modo chiaro e cristallino. In una nota apparsa nel proprio sito si leggeva che l’operazione generava un effetto positivo di circa € 8,4 milioni a fronte di un corrispettivo di € 9 milioni pagabili in tre esercizi.

Procura di Genova

La Procura di Genova, sempre per via degli scambi di giocatori con la Juventus avrebbe puntato il dito sulla Sampdoria. In questo caso sarebbero 3 i giocatori coinvolti: il portiere Audero venduto a € 20 milioni tanto da generare un effetto economico positivo di €19,9 milioni, il difensore Erasmo Mulè pagato €3.5 milioni per non giocare dal momento in cui non è mai sceso in campo, e il giovane belga Peeters valutato € 4 milioni con vista più mare che campo. Tutte operazioni che generarono plusvalenze alle casse juventine. Alla magistratura il compito di stabilire se questi cessioni sono frutto del valore di mercato dei giocatori o se invece siano state alterate e di conseguenza gonfiate per sanare i bilanci.

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Posted by Marco Foianesi

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