Il Milan, ormai è superfluo dirlo, sta disputando una stagione straordinaria sotto tutti i punti di vista, con una certa ricorrenza si elogiano i vari Theo Hernandez, Zlatan Ibrhaimovic e Gianluigi Donnarumma, un nome, forse meno celebrato, ma che sta fornendo un incredibile contributo al capolavoro rossonero, è quello di Frank Kessié.
L’ivoriano ha raggiunto una maturità tattica e mentale straordinaria, da oggetto misterioso, ed ennesimo ‘inganno’ della fucina atalantina, è diventato il fulcro in entrambe le fasi del gioco rossonero, diventando, di fatto, leader tecnico e mentale di questo Milan, forse, addirittura elemento imprescindibile.
Kessié, classe 1996 (24 anni) è al Milan dall’estate del 2017, acquistato dal duo Mirabelli, Fassone nella faraonica campagna acquisti del primo Milan targato Yonghong Li, dopo i primi anni negativi in maglia rossonera, ora è uno dei fiori all’occhiello della rosa, tanto da aver attirato su di sé gli occhi del club più glorioso della storia del calcio: Il Real Madrid.
Nel Gennaio 2015 approda alla squadra primavera dell’Atalanta, che lo aveva acquistato come difensore centrale, fu subito girato in prestito al Cesena, dove l’allenatore Massimo Drago , a un certo punto della stagione, a causa di una serie di infortuni, lo schiera a centrocampo, davanti alla difesa, ruolo che diventerà suo, e che ricoprirà all’Atalanta, al ritorno dal prestito.
Decisivo per la sua carriera, è stato sicuramente, l’approdo al Milan di Stefano Pioli, e la genesi di questo Milan versione scudetto, il calciatore, infatti, sembrava ormai destinato ad altri lidi, nel mercato di riparazione della scorsa giornata si paventava addirittura uno scambio con l’ Inter, con un Antonio Conte in forte pressing per spingere ai cugini rossoneri Vecino e accogliere alla sua corte il centrocampista ivoriano.
Ma con l’arrivo di Piolo li musica è cambiata, passato ad un centrocampo a due, in tandem con Bennacer, Kessié ha messo in mostra tutte le sue qualità, la grande forza fisica e la sua ottima tecnica sono emerse in questo sistema di gioco, trasformandolo nel classico centrocampista ‘ box to box’, a sottolineare la caratura tecnica, anche la sua freddezza dal dischetto, con numeri da vero cecchino, in carriera, infatti ha messo a segno 19 rigori su 21 calciati.
Non stupisce dunque l’interesse dei Galacticos e di alcuni club di Premier League, per un giocatore cosi eclettico, che a soli 24 anni ha già disputato 130 gare ufficiali segnando 25 goal con una maglia prestigiosa come quella del Milan, e 44 partite e tre goal, con una nazionale importante come quella della Costa D’Avorio.
Nella fattispecie, il Real Madrid, dalla prossima stagione, dovrà ricostruire una squadra, aprendo un nuovo ciclo, per tornare ad essere il club più forte del pianeta, e nel calcio tattico di oggi, cosa c’è di meglio di un centrocampista così versatile ed abile sia nella fase difensiva che in quella dì attacco?
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