L’anno da favola dei bavaresi si conclude con la conquista del sesto titolo stagionale. Solo il Barcellona di Guardiola riuscì a fare questa impresa.
C’è sempre stato un dichiarato distacco tra quella che, ad oggi, è la squadra più titolata del panorama calcistico tedesco e tutte le avversarie, sia connazionali che europee.
Un distacco gridato e spiegato dal chiaro e preciso motto che i bavaresi portano con se di generazione in generazione, ovvero “Mia San Mia“.
Il significato dello slogan più utilizzato dai tifosi bavaresi sta a significare “noi siamo noi” e rappresenta l’orgoglio e l’unicità dell’identità che ha caratterizzato la storia del Bayern Monaco.
Quando si parla di Bayern, è sempre come parlare di una sfida “uno contro tutti”. Talmente forte, da suscitare l’inevitabile invidia degli avversari che sperano e godono nelle sconfitte dei rossi di Monaco.
Purtroppo per loro, nell’arco del 2020, non solo il Bayern Monaco non ha praticamente mai perso, ma ha aumentato la propria unicità imponendosi in ogni competizione giocata. Il gol di Pavard al Mondiale per Club porta in casa Bayern la sesta coppa su sei competizioni giocate, facendo diventare il club la seconda squadra a riuscire a portare a casa il “sextuple“.
“Mia San Mia” si accosta al celeberrimo “Mas que un club” del Barcellona che, nel 2009, riuscì a conquistare i sei trofei disponibili grazie ad una rosa di enorme livello allenata da Pep Guardiola.
Lo stesso Pep si è congratulato con il club bavarese e ha “sfidato” l’unico allenatore in grado di eguagliarlo, nonché il vero protagonista della stagione da record del Bayern: Hans Dieter Flick.
L’ex centrocampista tedesco non avrebbe nemmeno dovuta allenarla questa squadra. In principio, infatti, venne ingaggiato come secondo di Niko Kovac, esonerato a Novembre. Il Bayern appariva sfiduciato e poco convincente e l’idea di promuovere ad allenatore Flick sembrava la più giusta per traghettare la squadra nonostante il difficile inizio.
Eppure, da novembre, il Bayern Monaco non ha mai smesso di vincere e Flick, da traghettatore, è diventato comandante di una corazzata senza eguali.
Vincere non è mai facile, ma farlo, in ogni competizione, divertendo il pubblico e dominando è qualcosa di veramente straordinario. Flick ha ridato motivazione ad un gruppo di giocatori straordinari, capitanato da una leggenda come Neuer; impreziosito dalla tenacia tattica di Kimmich e Muller; dall’esplosione di Alphonso Davies e il salto di qualità di Gnabry; dalla duttilità di Goretzka e dai gol di Lewandowski.
Flick è stato quella scintilla che ha ricordato a tutto l’ambiente Bayern che quando si entra in campo indossando quella storica maglia rossa devi dare il 110% perché sai di rappresentare un popolo che gioca contro tutto e contro tutti.
Difficile dire quale tra le due squadre che hanno conquistato il “sextuple” sia più forte, ma ciò che è facile dire è che entrambe sono di diritto nella storia di questo sport.
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