Se dal rettangolo verde il Milan è uscito con discreti segnali dopo la vittoria per 3-2 contro il Manchester City, fuori dal campo la sfortuna pare accanirsi sui rossoneri, letteralmente abbonati all’infermeria: dopo aver perso Alessandro Florenzi per praticamente tutta la stagione, infatti, si è fatto male anche Marco Sportiello, che nell’hotel di New York ove è alloggiato con la squadra si è procurato un brutto taglio alla mano destra.
A rischio di operazione, il portiere dovrà star fermo per almeno due mesi e così è necessario trovare un affidabile vice per Mike Maignan. Tale vice potrebbe essere Simone Scuffet: attualmente al Cagliari, l’estremo difensore friulano potrebbe cambiare aria qualora sbarcasse in Sardegna Marco Silvestri.
Il prezzo del cartellino di Scuffet è bassissimo, tre milioni circa, e non sarà probabilmente facile convincerlo a rinunciare alla titolarità, ma il prestigio del Milan e il fatto che Maignan sia spesso vittima di non brevi periodi di assenza per infortunio potrebbero convincerlo al grande passo.
La parabola calcistica di Scuffet, classe 1996, è, nella parte iniziale, molto simile a quella di Gigio Donnarumma: cresciuto nell’Udinese, esordì in massima serie nel febbraio 2014, a 17 anni, in sostituzione dell’infortunato Zeljko Brkic riuscendo, a suon di prestazioni convincenti, a soffiargli il posto da titolare per tutto il resto della stagione.
Le sue prestazioni attirarono da subito molti grandi club prestigiosi d’Europa e dopo pochi mesi, nell’estate 2014, l’Atletico Madrid si fece vivo per portarlo nella capitale spagnola, ma Scuffet rifiutò preferendo restare a Udine per diplomarsi e proseguire la sua crescita. Ma essa si interruppe improvvisamente.
Dopo un’inizio da titolare, infatti, il nuovo allenatore Andrea Stramaccioni lo svestì della maglia titolare per consegnarla al greco Orestis Karnezis, che ricambiò con buone prestazioni.
Così per Scuffet iniziò un periodo di prestiti: il primo fu in Serie B nel Como nella stagione 2016-17 che vide i lariani, riemersi dopo oltre dieci anni di C e D, nuovamente sprofondare in terza serie.
Tornato in Friuli, vi rimase per altre tre stagioni come secondo portiere alternando prestazioni positive ad altre negative e non tornò più ai livelli di pochi anni prima.
Dopo altri due prestiti ai turchi del Kasimpasa e allo Spezia, tornò brevemente all’Udinese per poi approdare, stavolta a titolo definitivo, a Cipro per vestire la casacca dell’APOEL. Poi è la volta di un’esperienza in Romania con il Cluj e, infine, il ritorno in Italia al Cagliari. E’ ora di un rilancio?
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