Dopo settimane di attesa, è arrivata l’ufficialità: Paulo Fonseca è il nuovo tecnico del Milan. L’allenatore lusitano, il primo della storia del club rossonero, ha firmato un contratto di tre anni (due pù opzione per il terzo) a 3.5 milioni a stagione.
Già congedatosi dal Lilla con un tweet di ringraziamenti, Fonseca, rossonero in pectore da un bel po’ di tempo a dire il vero tanto da aver certamente già discusso con la società tutto ciò che riguarda il mercato da fare, si metterà al lavoro sin dal primo giorno di ritiro, in attesa che i calciatori necessari a puntellare la sua rosa arrivino.
Zirkzee dovrebbe essere il primo acquisto, mentre altri nomi non sono ancora sicuri. I ruoli indicati saranno certamente quelli di difensore centrale, terzino destro, mediano davanti alla difesa e almeno altri due attaccanti oltre l’ex bolognese.
Il modulo base del portoghese è il 4-2-3-1, ma atipico: è in realtà una difesa a 3 mascherata che vede uno dei mediani andare al centro della difesa e i terzini costantemente in avanti.
Alla Roma, invece, ha proposto un modulo più equilibrato e progressivamente ha adottato il 3-4-2-1, più consono alla squadra a disposizione.
Cosa proporrà al Milan? Molto probabilmente i principi base, ammesso che uno dei due mediani abbia attitudini difensive, ma potremmo vedere anche una vera difesa a 3 e un modulo quale il 3-4-3.
Fonseca, classe 1973, nacque in Mozambico quando l’impero portoghese era ormai alla fine dei suoi giorni e da bambino si trasferì in Portogallo con la famiglia. Ritiratosi dal calcio giocato a 32 anni dopo una carriera senza acuti, iniziò subito ad allenare in squadre di secondo piano fino alla chiamata del Porto nel 2013.
Nella capitale Fonseca rimase solo pochi mesi vincendo una Supercoppa di Portogallo, ma venne esonerato nel marzo 2014 e, dopo un ritorno al Pacos Ferreira, passò al Braga rimanendovi una sola stagione con tanto di vittoria della coppa nazionale.
Nel 2016 iniziò la sua avventura più lunga, quella allo Shakhtar Donetsk: in tre anni vinse tre campionati, altrettante coppe nazionali e una Supercoppa d’Ucraina.
Nel 2019 approdò alla Roma, ma senza grandi successi. Un 5° e un 7° posto, risultati risibili nelle coppe e una brutta figura nell’inverno 2021 nel match di Coppa Italia contro lo Spezia, nel quale effettuò sei sostituzioni anziché le cinque autorizzate provocando l’eliminazione a tavolino dei capitolini. Tutto questo e i rapporti pessimi con Dzeko e altri portarono al suo esonero a maggio.
Nel 2022, dopo un anno di pausa, firmò un biennale con il Lille portandolo per due volte di fila alla qualificazione nelle coppe europee.
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