L’allenatore portoghese ha parlato in conferenza stampa dopo la disfatta di Genova.
Disfatta totale. Così si può riassumere il 4-1 che la Roma ha subito contro il Genoa di Alberto Gilardino.
La trasferta di Genova porta nuovi dubbi in casa giallorossa ma, soprattutto, sancisce la peggior partenza di Mourinho in Serie A.
Proprio lo Special One ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa, iniziando proprio parlando dei tifosi e della batosta subita: “Mi scuso ma non ho molto da dire di questa partita, non ho parlato nemmeno con i miei giocatori, vorrei parlare solo con loro in questo momento. Il mio dolore non è personale, ma è quello dei tifosi che sono venuti a Genova per tifarci, sono stati fantastici. Il settore ospiti? Non ho detto io alla squadra di andare sotto la curva, è stato un senso di responsabilità e li ho seguiti. Loro sanno cosa vuol dire essere romanisti e se i tifosi hanno una reazione negativa, dobbiamo avere il coraggio di sopportare questa pressione extra”.
Sui troppi gol presi e sull’inizio pessimo di stagione: “Abbiamo subito troppi gol, ma la gente parla di ogni cosa. Quando c’era Ibanez si criticava, oppure si parlava dell’assenza di Smalling. Abbiamo perso un po’ di solidità, ogni tiro è un gol in questo periodo e non è colpa di Rui Patricio, manca lo spirito collettivo. La classifica? E’ il mio peggior inizio e il peggiore della Roma nell’era dei tre punti, ma da quando ci sono io c’è stata anche la prima volta nella storia che i giallorossi hanno giocato due finali consecutive”.
Sugli infortuni: “Avete fatto la stessa domanda a Gilardino? Anche lui ha perso due giocatori. Ieri noi abbiamo avuto 5 defezioni per problemi muscolari, anche Llorente non è completamente sano, è un ragazzo che si infortuna spesso. Dybala? Quando si giocano tante partite lui abbassa l’intensità. Poche volte Paulo ha giocato tante partite in pochi giorni. Il preparatore atletico è fantastico, e io ne ho avuti tanti in carriera. La gente che lavora con lui è fantastica è la stessa che ha portato la Roma a Tirana e a Budapest. Non è una questione fisica, ma che bisogna lavorare”.
Sulla partita: “Il match è finito quando hanno segnato il 3-1. Con il gol di Lukaku in fuorigioco, pensavo di poter pareggiare, ma alla fine loro sono riusciti a trovare la rete ed è finita la partita. Non c’è tempo per piangere, questa rosa ha qualità e difetti, ma dobbiamo andare avanti”.
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