L’A22, società organizzatrice della SuperLega ha lanciato un nuovo programma articolato in 10 punti per ridefinire la creazione di una nuova competizione europea.
Il tutto è stato comunicato attraverso un comunicato stampa della società, dal quale si possono evincere le parole del CEO Bernad Reichart, il quale ha annunciato il suo confronto con più di 50 club europei, che condividono pienamente la creazione di una nuova competizione europea per club che comprenda dalle 60 alle 80 squadre.
Che qualcosa fosse stato destinato a cambiare nei confronti del monopolio UEFA e FIFA lo si era capito già lo scorso 31 gennaio, quando il tribunale di Madrid aveva delegittimato il progetto SuperLega dichiarando che UEFA e FIFA non potevano più perseguire il loro comportamento anticoncorrenziale sullo scenario calcistico europeo e, dunque, aprendo le porte all’iniziativa della SuperLega.
Il nuovo progetto dell’A22 si articola in 10 punti cardine che sono i seguenti:
l. Competizioni su base ampia e meritocratica
Il campionato europeo di calcio dovrà essere una competizione aperta, con più divisioni e comprendente dalle 60 alle 80 squadre e che consenta una distribuzione quanto più equa possibile dei ricavi. La competizione, inoltre, avrà una grande base meritocratica, le squadre saranno soggette a retrocessione e a promozione annuale, evitando la permanenza fissa di club. Le qualificazioni avverranno sulla base dei piazzamenti nazionali, garantendo l’accesso anche ai club emergenti e mantenendo contemporaneamente alto il livello delle dinamiche nazionali.
ll. Tornei Nazionali: la base del calcio
I club coinvolti nel progetto dovranno continuare ad essere impegnati nei propri tornei nazionali. Contemporaneamente dovrà esserci la volontà di rendere i tornei nazionali di tutto il continente molto più competitivi. Sarà proprio sotto questo aspetto che le competizioni europee svolgeranno un ruolo primario andando a produrre ricavi consistenti per sostenere il progetto della maggiore competitività nazionale.
lll. Migliorare la competitività con risorse stabili e sostenibili
Per far sì che la competitività dei campionati nazionali aumenti, bisognerà garantire un afflusso di ricavi costanti e sostenibili che verranno condivisi all’interno della piramide e, inoltre, affiancate da regole di sostenibilità finanziarie applicate in maniera molto rigorosa. I club avranno bisogno di una maggiore sostenibilità e prevedibilità economica annuale, in modo da poter sfruttare quest’ultima per investire su giocatori e infrastrutture. Un miglioramento delle attuali competizioni europee e delle sue attrattività permetterebbe ai club di generare molti più ricavi.
IV. La salute dei giocatori deve essere al centro del gioco
La salute dei calciatori dovrà essere al centro della programmazione annuale delle partite. Il numero delle gare europee non aumenterà e resterà lo stesso del calendario attuale. Le organizzazioni dei giocatori dovrebbero essere coinvolte per salvaguardare la loro salute, promovendo anche il dialogo sociale in tutta l’UE.
V. Competizioni gestite dai club con regole di sostenibilità
finanziaria trasparenti e applicate adeguatamente
Le competizioni europee verranno gestite interamente dai club, così come avviene a livello nazionale e non da parti terze, le quali ne traggono vantaggio senza nessun tipo di tutela. La struttura di governance deve essere pienamente conforme alla legislazione dell’UE. Per migliorare la sostenibilità, la spesa dovrebbe essere basata solo sulle risorse generate, non su iniezioni di capitale che distorcono la concorrenza. Le norme sulla sostenibilità finanziaria consentiranno ai club di spendere solo una percentuale fissa dei loro ricavi annuali legati al calcio per gli stipendi dei giocatori e i trasferimenti netti, con disposizioni adeguate per i club più piccoli, nonché regole di transizione.
VI. La migliore competizione calcistica del mondo
Il nuovo progetto paneuropeo avrà l’ambizione di creare la manifestazione sportiva più avvincente al mondo, questo per garantire agli appassionati le migliori gare e le migliori esperienze sportive. Inoltre, risulta fondamentale il coinvolgimento delle giovani generazioni, attratte dallo sport e dall’intrattenimento digitale statunitense in espansione a livello mondiale, continuino a vedere il calcio come il gioco più bello del mondo. Tutto questo potrà verificarsi soltanto dando la possibilità ai migliori calciatori di sfidarsi tra di loro durante l’intera stagione con gare emozionanti dal primo all’ultimo minuto.
VII. Miglioramento dell’esperienza dei tifosi
Il calcio è un gioco popolare e di dialogo con i tifosi e dovrà essere migliorata l’esperienza delle tifoserie, adottando delle misure che faciliteranno la partecipazione dei tifosi alle trasferte. Verranno presi in esame anche gli standard qualitativi degli stadi per garantire ai tifosi la miglior esperienza possibile agli stadi.
VIII. Sviluppare e finanziare il calcio femminile
Gli stakeholder del settore calcistico dovrebbero promuovere e sviluppare il gioco femminile, mettendolo “al centro della scena” al fianco delle competizioni maschili. Per raggiungere questo obiettivo, i finanziamenti dovrebbero essere incrementati in maniera significativa, indipendentemente degli attuali contributi provenienti dalle competizioni europee per club femminili. Gli investimenti dovrebbero essere previsti non solo a livello professionale, ma anche a livello di base.
IX. Un aumento significativo della solidarietà
La solidarietà di base è da considerarsi come il pilastro del calcio europeo e dovrebbe andare ben oltre i livelli attuali. Verrà sborsato un importo minimo di 400 milioni di euro all’anno ai club non partecipanti, per la solidarietà di base e le cause sociali – più del doppio del contributo proveniente dalle attuali competizioni europee per club. La totale trasparenza verrà garantita dal coinvolgimento di società esterne, che supervisioneranno i rendiconti annuali delle spese.
X. Rispetto dei diritti e dei valori dell’Unione Europea
Il calcio europeo e i suoi stakeholder sono chiamati a condividere i valori, le leggi e le libertà fondamentali dell’UE. Inoltre, nessun club europeo dovrebbe essere costretto a ricorrere a sistemi di risoluzione delle controversie al di fuori del diritto comunitario. La giurisdizione dell’arbitrato sportivo dovrebbe essere strettamente limitata alle questioni sportive. Ogni altra controversia dovrebbe essere rivolta alle sedi appropriate. Tutti i processi dovrebbero essere sottoposti alla supervisione ultima del sistema giudiziario dell’UE.
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