Australian Open, Djokovic batte Tsitsipas in tre set (6-3; 7-6 (4); 7-6 (5)) e conquista il ventiduesimo slam (decimo sul suolo australiano) del suo incredibile palmares. A 35 anni Nole riconquista la posizione di leader nel ranking mondiale, e proverà ad estendere il record di 373 settimane in testa alla classifica ATP che già gli appartiene.
Riprende da dove aveva interrotto Novak Djokovic: la vittoria consecutiva numero 28 agli Australian Open gli vale il decimo titolo sul suolo australiano (quarto consecutivo), nonché il ventiduesimo slam in carriera. Un titolo che vale doppio, perché oltre a permettergli di eguagliare il record di Nadal, gli consente di ritornare sul trono del ranking mondiale ATP, che aveva occupato già per 373 settimane (anche questo è un record), e gli era stata tolta da Medvedev nel giugno del 2022.
Djokovic potrà così estendere i contorni già leggendari della propria carriera, superando Steffi Graff, ultimo baluardo tra lui e l’ennesimo record, con le sue 377 settimane da leader mondiale, e varcherà confini che difficilmente qualcuno potrà solo pensare di avvicinare.
In quanto al match contro Tsitsipas, che incassa l’undicesima sconfitta in 13 incontri disputati contro il serbo, Nole ha dovuto faticare per due ore e 56 minuti, vincere due tie-break, nonostante nel primo set fosse scivolato via in appena 36 minuti (nove giochi in totale), con Djokovic capace di mettere tanta pressione e vincere il 94% dei punti con la prima di servizio.
Dal secondo set Tsitsipas sale di livello, ma non riesce ad approfittare delle occasioni che gli concede Djokovic, innervosito da una caduta sul 4 pari, e spreca anche un set point che avrebbe potuto dare un’inerzia diversa all’incontro.
Nole vola 2-0, nonostante commetta due doppi falli, e lascia uno Tsitsipas disastroso, con ben cinque errori, a quota quattro nel tie-break.
Stesso epilogo riserva il terzo set, quello che consegna lo scettro a Nole: i due contendenti mantengono la battuta fino al 5-4, poi Tsitsipas evita il break che chiuderebbe la partita e si va ancora al tie-break. Qui il greco crolla, va sotto 5-0, e nonostante un tentativo disperato di rimonta, si deve arrendere al campione di Belgrado, che chiude i conti sul 7-5 e ristabilisce il proprio regno in Australia.
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