Nel primo turno di Serie A del 2023 la Juventus di Max Allegri la spunta con non poca fatica in casa della Cremonese di Massimiliano Alvini.
Uno 0-1 sancito solo a inizio recupero del match e siglato da Arkadiusz Milik: lo stesso giocatore che era stato l’ultimo marcatore ufficiale della Juve nel 2022, è il primo marcatore bianconero del 2023 !
La sua prodezza su calcio piazzato dalla distanza decide un match che i bianconeri provano a controllare e tutto sommato meritano di vincere, nonostante la resistenza a oltranza di una Cremonese più che dignitosa.
Insomma, anno nuovo concretezza vecchia per la Vecchia Signora.
Che tuttavia fatica ancora a trovare una propria, reale identità di gioco.
Pur comunque trovando la soluzione offensiva utile a sopperire delle importanti mancanze là davanti.
Con la formazione iniziale che prevede lo stesso Milik come unica punta di ruolo.
Pur tuttavia un buon centrocampo sopperisce comunque alla carenza di materiale umano in attacco, con le assenze prolungate di Di Maria e Vlahovic e un Chiesa ancora a mezzo servizio.
In tutto questo marasma emergono le solite giovani promesse.
Miretti imposta, Soulè è cercatissimo sulla corsia di destra, e con il suo insidioso interno sinistro nel primo tempo impegna due volte e piuttosto serenamente l’ottimo Carnesecchi – il portiere evita ai lombardi una potenziale imbarcata.
Su sponda opposta invece Kostic ancora una volta la fa da padrone, ora accentrandosi e sfiorando il gol, ora con le sue discese sulla fascia e gli insidiosi palloni piazzati a centro area.
L’ex Eintracht rischia di mandare in gol ora Rabiot ora Kean, quest’ultimo entrato nella ripresa, e ancora preziosissimo in fase di impostazione e sovrapposizione – sta sviluppando una certa tecnica nel sapersi districare fra i difensori avversari, e una certa attenzione in fase di appoggio, per poco non manda in gol Chiesa.
Per il resto la Juve rischia poco contro i lombardi, se non nelle loro uniche due occasioni, il palo di Dessers e il contropiede orchestrato e finalizzato da Valeri, che però sbatte su Szczesny.
Alla fine il risultato rispecchia l’andamento del match.
E per quanto ancora l’ordine tattico vacilli, a questa squadra va ribadito il plauso di saper far di necessità virtù, trovando una sua dimensione di gioco pur con le tante assenze.
Anche grazie ad una generazione di nuove leve che decisamente sembra promettere bene per il futuro, con i vari Miretti, Soulé, Fagioli, lo stesso figliol prodigo Kean, sempre più decisivi.
Voti e pagelle.
Szczesny, voto 6.
Come i vecchi tempi bianconeri, il portiere recita il ruolo di spettatore non pagante per quasi tutto il match, fortunato sul palo di Dessers, ma nell’unica volta in cui viene chiamato in causa, è molto bravo a negare a Valeri la gioia del gol.
Gatti, voto 6.
Dopo l’inizio titubante della sua avventura bianconera, inizia a meritarsi fiducia, e non disdegna la ricerca del gol, sfiorandolo nella ripresa.
Soulé, voto 7.5
Sulla corsia di destra è lui il punto di riferimento, nel primo tempo sfiora due supergol, in entrambi i casi bravissimo Carnesecchi.
Kostic, voto 7.
Ancora l’incontrastato padrone della fascia sinistra, dove spopola per corsa e palloni piazzati ai compagni, a sua volta vicinissimo al gol.
Miretti, voto 7.
Altro componente importantissimo di queste nuove leve bianconere, il ruolo di trequartista lo responsabilizza molto, e lui si accolla la responsabilità, bravissimo a dettare i tempi.
Milik, voto 6.
Un attaccante veramente decisivo lo si vede anche in certe cose, nell’essere appunto in grado di decidere le situazioni anche in gare in cui non brilla.
Aveva chiuso le marcature ufficiali bianconere del 2022, le apre nel 2023, con una prodezza, il suo 1° gol su calcio piazzato con la casacca della Juve.
Chiesa, voto 6 di incoraggiamento.
Dopo il lungo stop è evidente che ancora non abbia i 90 minuti sulle gambe e lo sprint dei giorni migliori, ma lui non si arrende e ci prova lo stesso, e per ora tanto basta.
Kean, voto 6.5
Non è solo pericoloso in fase di finalizzazione – anche lui impegna un superlativo Carnesecchi – ma pian piano si sta riscoprendo sempre più pedina fondamentale dell’attacco bianconero, anche in fase di impostazione, abile ad aprire spazi ai compagni di squadra.
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