Inchiesta Juventus: passo indietro da parte della Procura di Torino che rinuncia a misure contro la società e persone fisiche.
La Procura di Torino rinuncia alle misure conto la Juventus, sia per quanto riguarda la società, che per le persone fisiche. La convocazione della camera di consiglio era stata fissata per il 21 dicembre, ma è arrivata la rinuncia all’appello. Il Gip del Tribunale di Torino, Ludovico Morello, lo scorso ottobre aveva già respinto le richieste di misure interdittive per Andrea Agnelli e altri indagati della Juventus.
I pubblici ministeri avevano presentato un appello contro le decisioni prese dal Gip per attuare delle misure cautelari contro la società bianconera, tra cui un sequestro di 437 mila euro in relazione al potenziale reato di dichiarazione fiscale fraudolenta. Il reato in questione era stato contestato verso attuali o precedenti dirigenti bianconeri. Il Gip, però, ha respinto le richieste di misura presentate dai magistrati per mancanza di reiterazione di reato, in quanto le manovre di stipendi attuate dalla società erano dettate dalla situazione di emergenza pandemica, quindi, non sussisterebbe la possibilità che il reato possa rimanifestarsi.
La Juventus coglie questo primo barlume di luce in attesa della prima udienza preliminare dopo le richieste di rinvio a giudizio per 12 indagati e per la Juventus, costituitasi parte civile. Quattro i capi di imputazione, tra cui il più grave è l’aggiotaggio. Gli indagati avrebbero inoltre presentato la richiesta di spostare le competenze al tribunale di Milano, essendo la Juventus una società quotata in borsa.
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