Mondiali ciclismo 2022, Van Vleuten campionessa del mondo in linea. Quarto titolo mondiale (due a cronometro) per l’olandese, che chiude con un poker di successi (dopo aver conquistato i tre grandi giri) una stagione semplicemente epocale. Argento alla belga Kopecky. Silvia Persico, bronzo, conquista la terza medaglia iridata per l’Italia.
Annemiek Van Vleuten è campionessa del mondo! La fuoriclasse di Vleuten ha vinto la corsa femminile élite in linea ai Mondiali di ciclismo in corso di svolgimento a Wollongong (Australia), e ha riscattato un Mondiale fin qui ricco di vicissitudini.
Una campionessa eterna la Van Vleuten, che a 39 anni (fra un paio di settimane ne compirà 40), ha messo in fila le proprie avversarie al termine di una gara di sofferenza, conclusa con un’azione entusiasmante ai 600 metri, in cui ha dimostrato ancora una volta di avere uno scatto esplosivo.
Oro oltre ogni difficoltà. Campionessa del mondo nonostante un gomito rotto, a causa di una caduta durante la staffetta di mercoledì. Van Vleuten chiude, sul gradino più alto del podio, una stagione che l’ha vista completare una storica tripletta (Giro-Tour-Vuelta), fatto senza precedenti nella storia del ciclismo, e aver impreziosito il tutto con la vittoria della “decana” delle classiche, la Liegi-Bastogne-Liegi, ad inizio aprile.
Battuta la belga Lotte Kopecky, campionessa nazionale a cronometro e vincitrice delle Strade Bianche quest’anno. L’Italia, che aveva il compito di difendere l’oro conquistato lo scorso anno da Elisa Longo Borghini (solo decima al traguardo la verbanese), si è resa protagonista delle prime fasi di gara, facendo il ritmo con la sola Marta Bastianelli attardata.
In cima al Mount Pleasant, il gruppo azzurro perde l’apporto di Elisa Balsamo, che va in crisi a circa 25 km dal traguardo. Resta la Longo Borghini nel gruppetto di cinque che approccia l’ultimo giro del circuito cittadino. Il gruppo rientra, trainato dalle olandesi, e poco prima dell’ultimo strappetto sul Pleasant, in Dumfries Avenue, si ricompatta un insieme di circa 25 cicliste, con Bertizzolo e Persico a dar manforte alla capitana.
Prova a staccarsi la Reusser, già bronzo a cronometro, ma viene ripresa dallo stesso gruppetto di cinque corritrici (Longo Borghini, Ludwig, Lippert, Niewiadoma e Moolman Pasio), che avevano accumulato margine all’inizio del sesto giro. Il gruppetto guadagna una ventina di secondi sulle inseguitrici, che però rientrano progressivamente, sino a riassorbire le attaccanti all’ultimo chilometro.
Presente in gruppo, oltre alla Longo Borghini, anche la Persico. L’Italia fa la gara, ma è l’olandese Van Vleuten a piazzare la zampata decisiva, creandosi uno spiraglio sulla destra e attaccando a mezzo chilometro dal traguardo.
Alla fine, ci si consola con il bronzo conquistato da Silvia Persico, terza medaglia di una rassegna iridata che ha regalato soddisfazioni quasi esclusivamente dal settore femminile.
La ragazza di Alzano Lombardo, dopo le due medaglie ottenute ai Mondiali di ciclocross (oro nella mixed team e bronzo nella prova élite), conferma l’ottimo rendimento anche in strada, dove in stagione ha ottenuto rimarchevoli piazzamenti sia al Giro (settima), che al Tour (quinta):
“Medaglia che ripaga tutto il lavoro fatto dalla squadra – ha affermato Silvia dopo la gara – Scesa dalla bicicletta ho detto alle mie compagne che mi dispiaceva non essere riuscita a fare di più”.
Italia che, oltre al terzo posto della Persico e al decimo della Longo Borghini, ottiene un diciassettesimo posto con Sofia Bertizzolo; un trentunesimo con Silvia Zanardi; un quarantottesimo con Elena Cecchini; un quarantanovesimo, con Elisa Balsamo e un settantunesimo con Marta Bastianelli, veterana del gruppo. Vittoria Guazzini, l’azzurra più decorata di questa rassegna, non è riuscita a concludere la gara, dopo essersi prodigata per portare via la fuga di giornata.
Donne junior: Backstedt oro anche in linea. Pellegrini, quarta, la migliore delle azzurre
Nella categoria junior è ancora Zoe Backstedt la dominatrice assoluta: secondo oro, dopo quello conquistato a cronometro, al culmine di una gara che ne aveva messo in risalto l’imbarazzante superiorità rispetto alle avversarie.
Battute, dopo una fuga solitaria, la francese Eqlantine Rayer e l’olandese Vinke Nienke. La migliore delle azzurre è Francesa Pellegrini, bergamasca classe 2004, che sfiora la zona medaglie con un ottimo quarto posto al traguardo.
Un po’ delusa della propria prova la campionessa italiana Eleonora Ciabocco, appena ottava al traguardo. Per ciò che riguarda le altre azzurre, Gaia Segato e Federica Venturelli, finiscono rispettivamente ventitreesima e quarantesima. Marcella Toniolli è quarantasettesima.
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