Juventus-Benfica, le parole di mister Allegri alla vigilia: “Dobbiamo imparare a fare, e non strafare”. Danilo: “Io e i miei compagni sappiamo di dover fare uno step in termini di mentalità”.
Giorno di vigilia per Juventus e Benfica. Smaltita la rabbia per il pari maturato in campionato contro la Salernitana, la truppa di Max Allegri prova a rituffarsi in campo internazionale, dove c’è da riscattare la sconfitta patita all’esordio, contro il PSG, e un inizio di stagione non in linea con le aspettative.
Ad intervenire in conferenza stampa, al fianco del mister, Danilo, ormai un pilastro della squadra piemontese.
Le dichiarazioni di Danilo
Con che spirito dovete scendere in campo?
“Con lo spirito di quelli che devono vincere la partita. Sappiamo che non sarà possibile farlo in cinque minuti, perché le gare durano 95 minuti, a volte 100. Dovremo essere equilibrati ed intelligenti”.
A che punto siete nel percorso di crescita? Vi manca qualcosa per fare sempre la differenza?
“Sicuramente qualcosa ci manca, altrimenti avremmo vinto tutte le partite scorse. Sappiamo che dobbiamo migliorare, ma non abbiamo troppo tempo per farlo. Non dobbiamo più regalare un tempo come contro la Salernitana, e sbagliare il meno possibile a questi livelli, perché anche il Benfica ha grandi giocatori”.
La tua carriera ti sta portando ad essere un centrale di livello assoluto?
“Sicuramente: ora gioco da terzino, ma ho spesso giocato da terzo centrale. Mi piace agire in una posizione dove posso controllare la palla e vedere bene il campo. Il mister, comunque, decide dove farmi giocare”.
Domani è decisiva? Cosa temi di più del Benfica?
“Sono tutte gare difficili, però sappiamo che domani è più decisiva, perché non vincere sarebbe non buono per noi. Il segreto è cercare di affrontarla senza troppa pressione. Giochiamo davanti ai nostri tifosi, che ci spingeranno a fare qualche metro o tackle in più. È una serata di Champions, cercheremo di godercela”.
Bonucci, dopo la Salernitana, ha parlato anche della necessità di ritrovare mentalità: vi siete confrontati su questo aspetto?
“Ciò che ha detto Bonucci lo condividiamo tutti. Sappiamo che dobbiamo migliorare sotto l’aspetto mentale e ci confrontiamo spesso per raggiungere le vittorie che ci richiede la Juve”.
Cosa pensi del Benfica?
“Il Benfica è una squadra con una grande storia, un club che rispetto molto. Ci sono giocatori come Joao Mario, Rafa Silva di grande qualità, o altri, come Otamendi, che hanno un’esperienza riconosciuta nel mondo del calcio. L’allenatore ha trasmesso rapidamente le sue idee, e domani dovremo essere al top per vincere questa gara”.
La Juve dove ha maggiori margini di crescita: aspetto fisico o mentale?
“Aspetto fisico non credo, perché corriamo molto anche se a volte abbassiamo un po’ l’intensità. Dal punto di vista mentale possiamo migliorare, perché i grandi campioni sono quelli che affrontano le partite con la stessa cattiveria. Il calcio è così pieno di sfaccettature, comunque, che c’è sempre qualcosa da migliorare”.
Come mai la Juventus non riesce ad essere continua per novanta minuti?
“Difficile trovare una spiegazione. Secondo me, ribadisco, dobbiamo fare uno step mentale. Le squadre vincenti sono quelle lineari, che affrontano ogni partita allo stesso modo. Acquisire questa consapevolezza ci farà compiere un passo in avanti”.
Come arrivate dopo il finale contro la Salernitana e cosa avete appreso dopo Parigi?
“Lo spirito sarà quello giusto per una gara importante come quella di domani. La gara di Parigi ci ha insegnato che dobbiamo credere nel nostro lavoro, perché il PSG è una grande squadra, ma anche noi abbiamo dimostrato di poter fare grandi cose”.
Perché le squadre portoghesi tendono a mettere in difficoltà le italiane? Il fatto che il Benfica giochi con grande intensità, può crearvi problemi?
“Le squadre portoghesi mettono in difficoltà chiunque, perché hanno qualità e sono abituate a giocare la Champions. Loro hanno grande intensità? Anche noi ne avremo”.
La conferenza di Allegri
Come sta la squadra? Riesce a recuperare qualcuno?
“Abbiamo recuperato Di Maria, ma ha fatto solo un allenamento con la squadra, quindi è difficile che parta dall’inizio; Szczesny potrebbe essere a disposizione, ma lo saprò con certezza solo al rientro dalla conferenza; Alex Sandro ha avuto un problema all’adduttore sull’episodio del rigore contro la Salernitana, e sarà a disposizione per Monza; Locatelli e Rabiot sono out”.
Come giudica questo Benfica che viene da undici vittorie in altrettante partite?
“Il Benfica ha una storia europea importante, è abituata a giocare certe partite. Il nuovo allenatore (Roger Schmidt ndr) ha dato molta aggressività. Domani non è decisiva, ma importante. Per fare risultato bisognerà giocare da squadra e avere poche amnesie”.
Schiererà Milik in coppia con Vlahovic?
“Ho ancora qualche dubbio, anche a centrocampo e devo ancora valutare. Ma stiamo bene, recuperando energie per la partita di domani”.
La difesa a tre può essere una soluzione per tutta la stagione?
“Dipende dalla partita: quando dovremo costruire ci metteremo a quattro. A Parigi abbiamo iniziato in un modo e finito in un altro, con la Salernitana abbiamo fatto l’opposto. Non è tanto questione di numeri, ma di sapersi muovere e cercare gli spazi”.
A parte le partite con Samp e PSG, la Juve ha fatto sempre bene nei primi 15-20 minuti, poi è calata: è un problema di concentrazione? Come pensa di risolverlo?
“Ci stiamo lavorando. Quando, come domenica sera, non riusciamo a fare gol, non dobbiamo subire gol. La squadra non deve perdere la calma, anche se l’avversario prende il sopravvento. Cosiccome, se la squadra passa avanti, deve continuare a giocare”.
Cuadrado è in dubbio per domani?
“Con Alex Sandro fuori mi restano lui, De Sciglio e Danilo, che può fare il terzino, il centrale, giocare a centrocampo. Menomale ce l’ho”.
Perché la squadra non riesce a mantenere la calma?
“Dobbiamo toglierci la voglia di strafare. Nelle partite bisogna fare. Inutile cercare di vincere le partite facendo due gol nei primi venti minuti. Le partite durano novanta minuti, a volte si vincono anche al novantesimo, al novantaduesimo. L’importante è giocare da squadra e non spazientirsi facilmente”.
Cosa pensa del rendimento di Vlahovic?
“Parliamo, insieme ad Haaland e Mbappé, di uno dei tre giovani migliori al mondo. Sono molto contento di quello che sta facendo”.
L’impazienza non è un po’ un paradosso, vista la grande esperienza di cui dispone la squadra?
“Abbiamo giocatori più esperti, e altri che hanno poche partite in Champions e in Serie A. Prendiamo Bremer: domani è la seconda partita di Champions per lui. Giocare alla Juve, poi, vuol dire essere sempre sotto pressione. Stiamo lavorando bene, sicuramente ci mancano dei punti, ma avremo il tempo per recuperare”.
Cosa serve per fare, e non strafare, domani?
“Come dico sempre ai ragazzi: fate le cose semplici. Nessuno vi chiede di fare tre gol o salvarne altrettanti. L’importante è giocare da squadra e migliorare la prestazione. Poi le difficoltà ci saranno sempre”.
Cosa pensa della nota rilasciata dall’AIA dopo i fatti di Juve-Salernitana? Della mancata sospensione di Marcerano e Banti?
“Non ho mai espresso giudizi sugli arbitri, e per me la vicenda si è chiusa domenica sera. L’unica cosa è che non so se sarò squalificato. All’allenatore si potrebbe infliggere un’ammenda da devolvere in beneficenza, ma la settimana dopo deve essere in campo”.
Ti sei dato delle spiegazioni su tutte queste espulsioni comminate agli allenatori?
“Forse sarà il caldo. A parte gli scherzi, domenica ho avuto un atteggiamento scorretto. Ripeto che avrei preferito ricevere una multa”.
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