PSG-Juventus 2-1, voti e pagelle: difesa imperfetta e ancora problemi di finalizzazione, ma sconfitta onorevole

La Juventus perde la gara del debutto internazionale in stagione.

Per la 1^ giornata del gruppo H della fase a gruppi di UEFA Champions League, i bianconeri vengono sconfitti per 2-1 dal PSG di Christophe Galtier – tecnico debuttante assoluto nel torneo.

Partita a due facce: nel primo tempo troppo Paris ma soprattutto troppo Mbappé per la Juve, nel secondo tempo ottima reazione dei bianconeri, che potevano anche pareggiarla.

Nonostante i parigini si dimostrino fin da subito aggressivi e decisi a fare la partita, come d’altronde era lecito attendersi, la Juve prova un guizzo con una verticalizzazione verso Vlahovic che non va a buon fine.

E il dominio transalpino inizia a materializzarsi quando, neanche 5 minuti sul cronomentro, i padroni di casa trovano il vantaggio.

Un bel triangolo sulla corsia laterale sinistra fra Mbappé e Neymar si concretizza con il brasiliano che scucchiaia alla perfezione in area di rigore per il destro altrettanto perfetto del francese.

Capitan Bonucci non fa in tempo ad opporsi, Perìn tocca ma non può far altro.

E dal gol è tutto un crescendo per i parigini, che non han più alcun problema contro una Juve ormai intimorita e ivi remissiva.

Una Juve che una reazione la tenta ed anche bella veemente, cross dalla destra di Cuadrado per la testata da due passi a botta sicura di Milik, sul quale Donnarumma è perfetto, a negare al polacco di sbagnare con gol subito la sua prima gara internazionale in bianconero.

Sulla respinta poi Vlahovic prova a rimettere in gioco di tacco e dalla parte opposta Kostic sbaglia completamente quello che voleva essere a metà fra un tiro cross e una conclusione mancina in diagonale.

La legge non scritta del calcio prende forma al 22′, con un altro bello scambio in area di rigore Mbappé-Hakimi-Mbappé con diagonale di destro fulminante per il francese.

Questa volta Perìn ha a mala pena modo di vedere il pallone infilarglisi sulla destra.

Dopo la seconda sberla la Juve prova ad accorciarsi, a chiudersi il più possibile per limitare i danni, tattica che tutto sommato funziona.

Una gara peraltro molto nervosa, con Bremer, debuttante assoluto in Champions, che colpendo da dietro Mbappé scatena una rissa fra Ramos e uno degli ex di turno Paredes, sedata dal fiscale arbitro inglese Taylor.

Nella ripresa, come detto, altra storia e altra Juve.

Bianconeri che nel loro unico corner trovano l’azione che porta al gol che chiude le marcature della partita.

La prima marcatura della stagione internazionale bianconera è anche il 1° gol di testa della stagione juventina, e porta la firma dello statunitense Weston McKennie.

Sul cross dalla sinistra di Kostic – per lui perciò 1° assist in bianconero – un fino a quel momento ottimo Donnarumma ritrova la sua insofferenza sui calci piazzati, uscendo in maniera sciagurata e lasciando così la porta vuota alla mercé di McKennie che non può sbagliare.

E’ la reazione che anima un secondo tempo che sarà anche più avvincente del primo, con diverse occasioni da ambo le parti – Juve che sfiora più volte il pari, PSG che più volte rischia di infilare il tris.

Cuadrado sulla destra crea sempre lo scompiglio, un suo cross deviato per poco non manda in gol la testa di Vlahovic, ancora superlativo Donnarumma.

Dalla parte opposta anche Kostic dice la sua, assist a parte non fa mancare il suo apporto in fase di cross, specie dopo l’uscita di Cuadrado per De Sciglio.

Buona prova anche del blocco degli ex, Rabiot e Paredes, in grande spolvero il primo – recupera molti palloni, spesso dribbla l’avversario, e sfiora il gol con un gran sinistro dalla distanza nella ripresa – molto combattivo il secondo – rissa sfiorata con Ramos.

Non male anche la priva di Locatelli, inserito da Allegri in una fase di secondo tempo decisamente contenitiva, entra e fa il suo ruolo da interdittore, e in una occasione sfiora anche il gol.

Un plauso anche ad un Perìn che, a parte i due gol subiti – sui quali non poteva far niente – si fa trovare pronto e dimostra grande personalità ogni volta che il pallone si ritrova dalle sue parti.

Nella ripresa blocca tutti e 3 i componenti del trio delle meraviglie parigino, prima un sinistro a giro di Messi, poi il destro a giro di Mbappé, infine, dulcis in fundo, il gran destro al volo a botta sicura di Neymar dal limite dell’area.

Juve sconfitta oltre che da uno Mbappé nel primo tempo straripante, anche dalle imprecisioni difensive – Bonucci non chiude per tempo sul francese nel primo gol, e Hakimi troppo libero in area nell’azione del secondo.

Oltre che dall’ormai banale problema di finalizzazione, e della mancanza del guizzo vincente, del coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Al di là di tutto, per la situazione in cui i bianconeri sono adesso – con le assenze del lungodegente Chiesa, di un altro ex di turno Di Maria (inizio sciagurato di avventura italiana) e di Pogba – questa sconfitta è decisamente onorevole.

Voti e pagelle.

Perìn, voto 6.5

Sui gol non poteva farci nulla – due sventole di destro di Mbappé, chi potrebbe farci qualcosa…

Ma dimostra grande personalità nonostante la scarsa esperienza internazionale – era solo alla seconda presenza in Champions, ndr – ogni volta che ha il pallone dalle sue parti.

Gestisce bene il pressing in fase di disimpegno, e nella ripresa ferma tutti e 3 i componenti del trio delle meraviglie parigino, sia Messi, che Mbappé che soprattutto un gran destro al volo di Neymar.

Bremer, voto 4.5

Era il suo debutto assoluto in Champions, e lo si è visto.

Impreciso, nervoso, tutt’altro che una sicurezza, si becca un giallo per un fallo da tergo su Mbappé.

Gli si dia il tempo di maturare esperienza.

Bonucci, voto 5.5

Dal canto suo non fa valere la maggiore esperienza rispetto al collega.

Non chiude bene su Mbappé nell’azione del primo gol, e in generale non è la solita sicurezza.

Cuadrado, voto 6.5

Nella tanto decantata abulia tattica bianconera, sembra l’unico ad avere anche solo un barlume di idea di gioco.

La fascia destra prova sempre a dominarla, e ogni volta che riesce a piazzare un cross crea scompiglio: nel primo tempo per poco non manda in gol Milik, nella ripresa Vlahovic.

Rabiot, voto 6.5

Come detto il blocco degli ex di turno funziona.

E perfino il tanto denigrato Rabiot dice la sua, recupera vari palloni, salta l’uomo in diverse occasioni, partecipa sempre alla manovra offensiva, e sfiora il gol nella ripresa con un gran sinistro da fuori.

Paredes, voto 6.5

Fa eco al collega, facendo un buon lavoro di rottura.

Fisicamente roccioso ed emotivamente sanguigno, sente la sfida contro la sua ex, tanto da sfiorare la rissa con Sergio Ramos nell’occasione del fallo di Bremer su Mbappé.

Miretti, voto 6.5

Su questa Juve ci son più dubbi che certezze.

Una delle poche è questo giovanotto, manco 20 anni e già grandissima personalità.

Fa sudare Neymar standogli molto addosso, e non gli manca l’agonismo – si becca anche un giallo.

Se viene ben coltivato, il futuro della Juventus passa anche da lui.

Kostic, voto 6.

Primo assist in bianconero, e tanta corsa e tanta partecipazione alla manovra offensiva, sfiora anche il gol in due occasioni, prima la mira imprecisa e poi gli avversari glielo negano.

McKennie, voto 6.5

Entra e segna il gol che riapre la partita e da il via ad una ottima reazione della Juve. E il suo apporto sul centrodestra è prezioso per Cuadrado.

Milik, voto 6.

A Firenze aveva sbagnato la sua prima da titolare in bianconero subito con il gol.

Rischia di fare il paio in questa sua prima internazionale da juventino, ma sul suo colpo di testa a botta sicura trova un Donnarumma spettacolare.

Per il resto fa poco, ma ha dalla sua l’attenuante dei non tanti palloni giocabili.

Vlahovic, voto 6 di incoraggiamento.

Medesima attenuante del collega di reparto, ma nel primo tempo per poco non approfitta della respinta di Donnarumma su Milik, e nella ripresa sfiora a sua volta il gol di testa trovando sulla sua strada ancora un ottimo Donnarumma, e prova a far di necessità virtù giocando di sponda per sopperire alla conclamata abulia tattica bianconera.

Locatelli, voto 6.

Nella fase contenitiva imposta da Allegri nella ripresa, entra al posto di Milik, e oltre a svolgere il suo ruolo di centrocampista di rottura, è propositivo in fase offensiva, con una percussione centrale con cui fa gridare al gol, ma prima il suo piattone destro non ha la potenza sufficiente, e poi il suo tiro cross è respinto da Donnarumma.

Allegri, voto 5.5

Il cambio di McKennie per l’ammonito Miretti si rivela mossa vincente.

Per il resto, nella ripresa la ragiona in modo forse troppo contenitivo, proprio nel momento in cui forse conveniva almeno provare a gettare il cuore oltre l’ostacolo, alla ricerca di un pari che, per diversi tratti, era sembrato possibile.

Prima De Sciglio – terzino non di spinta – per Cuadrado – esterno decisamente offensivo-, poi addirittura Locatelli – centrocampista- per Milik – attaccante.

L’ingresso di Kean – attaccante – per Rabiot – centrocampista – cambia poco la sostanza.

Mbappé, voto 8.

Due guizzi vincenti, due destri fulminanti, due gol strepitosi, altri 2 sfiorati, quando parte in corsa è incontenibile.

C’è solo da inchinarsi di fronte al nuovo migliore al Mondo !

Neymar, voto 7.

Dialoga come sempre alla grande con gli altri componenti del trio, sforna l’assist per il gol che apre il match, il gol lo sfiora a sua volta ma sbatte addosso a un ottimo Perìn.

Messi, voto 6.5

E’ davvero in ripresa dopo la sua prima stagione parigina tutt’altro che entusiasmante. Anche se il guizzo e lo scatto non son più gli stessi, ma la tecnica è ancora sopraffina quando ci si mette.

Donnarumma, voto 6.5

Prima e dopo di riproporre la sua arcinota insofferenza su calci da fermo e palloni alti, con la sciagurata uscita che spalanca la porta a McKennie, la sua partita è praticamente perfetta.

Superlativo nel primo tempo sull’unica occasione juventina – colpo di testa a botta sicura di Milik – si ripete nella ripresa su altro colpo di testa dell’altro attaccante, Vlahovic.

Se non salva il risultato, poco ci manca.

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