Roma, il pagellone 2021-22: Mourinho si conferma “re di coppe”, ma il suo vero capolavoro porta il nome di Zalewski. Zaniolo croce e delizia, la difesa convince. Ecco le pagelle della rosa laureatasi campione della Conference League.
La stagione della Roma si conclude con una festa senza precedenti dopo il trionfo in UEFA Conference League che ha riportato ai giallorossi un trofeo internazionale dopo 50 anni.
Il cammino europeo dei giallorossi è senza dubbio storico e da ricordare in una stagione che, probabilmente, senza questo trofeo sarebbe potuta essere considerata non troppo oltre le aspettative.
Dopo una stagione fallimentare, chiusa al settimo posto nonostante la semifinale di Europa League, l’arrivo di Mourinho aveva dato alla piazza la possibilità di sperare in zone di vertice.
Lo Special One ha sempre ribadito che la rosa doveva migliorare molto, ma l’obiettivo iniziale sembrava dover essere il quarto posto in campionato. Alla fine, i giallorossi hanno terminato il campionato al sesto posto con una manciata di punti in più rispetto a Fonseca, non facendo registrare un netto miglioramento, nonostante l’atteggiamento sia stato indubbiamente diverso.
La Conference League, dove la Roma partiva sicuramente nel lotto delle possibili vincitrici, alza i voti di una stagione comunque non negativa per i capitolini che il prossimo anno saranno chiamati al salto di qualità.
Voti e pagelle della stagione della Roma: voto generale e Mourinho
Roma 7,5: Il percorso in Conference League è da 9 (peccato la batosta di Bodo) ed è impensabile “banalizzare” la vittoria di una coppa europea, specie se sei la Roma e che non vedi trofei internazionali da 50 anni. Bisogna, però, pensare lucidamente che il percorso in campionato non è andato oltre alla sufficienza. I giallorossi hanno migliorato di poco ciò che hanno fatto lo scorso anno e nonostante l’Europa League conquistata, bisogna ricordare che Mourinho è arrivato per il piazzamento in Champions con un ingaggio ben pesante. La Conference League alza il voto e i giallorossi dovranno ripartire dalle emozioni della Coppa vinta per migliorare anche in campionato.
Mourinho 8: Perché, in fondo, riesce sempre a fare qualcosa che lo rende ancora più “Special”. Ha accettato una sfida ben diversa dalle sue solite e si è calato bene nell’ambiente giallorosso. Fondamentale il suo lavoro psicologico sul gruppo e la vittoria della Conference League (oltre che storica anche per lui stesso che arriva a 5 trofei della UEFA vinti e diviene il primo allenatore a vincere le tre massime competizioni della UEFA) deriva anche dalle sue parole e dal fatto che non ha mai voluto “snobbare” la competizione, valorizzandola durante le conferenze stampa. La Roma sembra più coraggiosa e con una maggiore identità, vedremo cosa riuscirà a creare il prossimo anno.
Voti e pagelle della stagione della Roma: i portieri
Rui Patricio 7,5: Molti più i miracoli che gli errori. In una stagione non facile per i portieri di Serie A, il suo acquisto si rileva molto importante e interessante. Sicurezza ed esperienza in un reparto che negli anni ha sempre vacillato. Serviva.
Fuzato SV: Visto molto poco, Mourinho non gli ha dato troppo spazio ma è stata una buona stagione d’apprendistato.
Boer SV
Voti e pagelle della stagione della Roma: i difensori
Karsdorp 6,5: Voto che, tra l’altro, ha preso spesso in questa stagione. Ha mantenuto il posto da titolare anche con Mourinho e tranne qualche incertezza difensiva, è stato un fattore importante per la rosa giallorossa. Ha anche margini di crescita.
Ibanez 6: Ha enormi qualità e quando è in giornata può tranquillamente essere il migliore della fase difensiva. Nonostante ciò, quest’anno si è visto più di qualche errore da parte dell’italo-brasiliano che deve migliorare in concentrazione e continuità. Resta, comunque, una stagione positiva.
Vina 4,5: Mai convincente, tanto da costringere Mou (e menomale) di pescare dalla primavera Zalewski e fargli fare un ruolo mai fatto. La prima stagione italiana è stata piena di difficoltà e errori.
Smalling 7,5: Stagione caratterizzata dagli infortuni, ma quando è tornato operativo non ha avuto rivali. L’inglese è un leader puro della fase difensiva, sia come carisma, che come bravura in difesa. Davvero impressionante la sua capacità di leggere gli anticipi, si è contraddistinto anche come “goleador” aggiunto.
Mancini 6,5: Con lui, invece, ci appelliamo ad un voto fantacalcistico, ovvero il 6,5 con – 0,5 (malus delle ammonizioni). Se Ibanez è “penalizzato” dai troppi errori in stagione, lui dovrebbe essere meno irruento. Il talento c’è ed è sotto gli occhi di tutti, troppi cartellini gialli in stagione.
Kumbulla 5,5: Voto che scaturisce dal 4 del girone d’andata, assolutamente pessimo, e il 6/6,5 del girone di ritorno in cui il ragazzo è tornato a buoni livelli dimostrandosi affidabile. Il prossimo anno urge continuità.
Spinazzola 6: Mai visto a causa dell’infortunio patito a Euro 2020, tranne nell’ultima fase di campionato. Speriamo possa tornare sui suoi grandissimi livelli.
Tripi 6: Qualche spezzone di partita per lui, spesso in orbita prima squadra.
Voti e pagelle della stagione della Roma: i centrocampisti
Cristante 7: Nessuno si aspettava questo tipo di Bryan Cristante. Giocatore concreto, intelligente e che rischia pochissimo. Sicuramente non esente da errori, ma proporzionati alle buone giocate e le prove convincenti sono veramente una goccia nell’oceano. Ha dimostrato di poter smentire le critiche ed è stato l’unico vero titolare in mediana.
L.Pellegrini 7,5: Quando gioca, è da 8 ma quei maledetti infortuni ci costringono a godercelo a singhiozzo. Alza la Conference League da capitano facendo ciò che Di Bartolomei e Totti non hanno potuto fare in campo europeo con la Roma. Al di là delle mere statistiche, è sempre un passo avanti a tutti compagni, illuminante in più occasioni e ormai anche grande tiratore di punizioni.
Maitland-Niles 5: Arriva con aspettative importanti e con la grande felicità di Mourinho e tifoseria, purtroppo non riesce mai a rendersi realmente utile e perde subito il posto da titolare. Stagione rivedibile.
Veretout 5: Stagione complicata per tanti motivi e non tutti riguardano il campo: tra feste non autorizzate e un contratto in scadenza, il francese non è stato lo stesso grande giocatore degli ultimi anni. Purtroppo per i giallorossi, abbiamo potuto vedere solo sprazzi di vero Veretout e quasi tutti a inizio anno.
Zaniolo 6,5: Mezzo voto in più per aver deciso la finale di Conference League. Nicolò ha i colpi del fuoriclasse e ha ampissimi margini di miglioramento, ma quest’anno ha mostrato grande discontinuità. Alternava colpi importanti a prestazioni assolutamente opache. Quest’anno glielo si perdona, anche visti gli infortuni patiti, ma dal prossimo urge perfezione.
Sergio Oliveira 5,5: Arriva a gennaio con la gioia di tutti e parte subito in quarta con gol e buone prestazioni. La stella del portoghese si spegne subito entrando in un loop di partite non sufficienti e prestazioni rivedibili.
Diawara 4,5: Entra subito nel dimenticatoio. Pochissime presenze per lui e nelle occasioni che Mou gli da fallisce quasi sempre.
Bove 6: Mourinho ha fiducia in lui e lo dimostrano le 13 presenze totali, condite anche da un gol contro il Verona. Non ha mai sfigurato negli scampoli di partita che il mister gli offre.
Darboe 5: Visto, a sprazzi, solo in Conference League. Strana parabola del giovane che Fonseca valorizzò nell’ultima parte del suo campionato, ma che Mourinho praticamente ha deciso di non schierare mai.
Mkhitaryan 7: Si cala in una dimensione totalmente diversa rispetto a quella dello scorso anno dove fu devastante in zona gol. Con Mourinho, il talento di Yerevan si scopre metodico e intelligente nel creare manovre. Qualità sopraffina per l’armeno che potrebbe, però, aver detto addio alla Roma.
Voti e pagelle della stagione della Roma: gli attaccanti
Abraham 8: Un fuoriclasse. La prima stagione italiana di Tammy è da incorniciare per qualità, gol e leadership. L’inglese ha tutto per diventare un campione e lo dimostra una stagione altisonante dove spesso era chiamato a risolvere i momenti difficili dei match della Roma. Quando Mourinho dice che “può migliorare”, siamo i primi a crederci, ma allo stesso tempo la domanda sorge spontanea: un ragazzo così già così forte, quanti margini di miglioramento ha? Non vediamo l’ora di conoscere la risposta.
Carles Perez 5,5: A volte si è anche dimostrato volenteroso, ma la sensazione è che non riesca mai a esprimere tutto il suo potenziale. Difficile trovar spazio in un parco attaccanti così affollato.
Shomurodov 6: Non è riuscito a reggere il confronto con Abraham, eppure qualche cosa l’ha fatta vedere, soprattutto dal punto di vista dell’applicazione, della forza e dello spirito di sacrificio, in zona d’attacco, però, deve migliorare ancora.
Zalewski 7,5: La magia di Josè Mourinho. Il ragazzo ha vissuto momenti molto difficili, ma la fiducia di mister, società e compagni ha permesso a Zalewski di non perdersi d’animo fino a raggiungere la titolarità della Roma. Non facile, alla sua età, superare tutto e tutti e diventare punto fermo di una squadra come quella giallorossa. Ancor più difficile, trasformarsi in un duttilissimo esterno nonostante una carriera passata a giocare tra attacco e trequarti. Tanti, tantissimi, applausi alla miglior sorpresa della stagione.
Afena Gyan 6: Ha vissuto davvero tutto nella sua prima stagione da professionista: inizio clamorosamente positivo con gol e grandi prestazioni, poi le prestazioni sono andate in calando e l’entusiasmo si è un po’spento, fino alla vittoria, non da protagonista, della Conference League. Il prossimo anno capiremo meglio le sue qualità.
El Shaarawy 6: Ci si aspettava qualcosa di più, ma è stato molto utile.
Volpato 6: Poche presenze, ma un gol pesantissimo contro il Verona. C’è spazio anche per lui in questa stagione.
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