Wimbledon 2022, l’organizzazione esclude atleti russi e bielorussi: “Dobbiamo fare la nostra parte nello sforzo diffuso di Governo, industria ed istituzioni creative e sportive nel limitare l’influenza della Russia, con i mezzi più forti a nostra disposizione”.
Sarà un torneo di Wimbledon senza atleti russi e bielorussi quello che ci attende il prossimo luglio: l’organizzazione del “Major” inglese, in conformità alla posizione assunta dal Governo Johnson nell’ambito della crisi russa-ucraina, ha deciso di escludere gli atleti russi e bielorussi dal major che si disputa sull’erba dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club,
Decisione arrivata nel pomeriggio, ed annunciata da un lungo comunicato pubblicato sul sito dell’organizzazione: “A nome dell’All England Club e del Comitato organizzatore del torneo, desideriamo esprimere il nostro duraturo supporto a tutti quelli interessati dal conflitto russo-ucraino in questi tempi shockanti e dolorosi. Condividiamo la condanna universale alle azioni illegali della Russia e come istituzione sportiva abbiamo considerato i nostri doveri nei confronti degli atleti, della nostra comunità e del pubblico britannico. Abbiamo preso anche in considerazione specifiche guide emanate dal Governo britannico per le istituzioni sportive.
Nel contesto di un’aggressione militare tanto ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile che il regime russo traesse benefici dal coinvolgimento degli atleti russi e bielorussi nel torneo. Per questo, è nostra intenzione, con immenso rimpianto, di rigettare l’iscrizione di atleti russi e bielorussi al torneo”.
Una decisione che, di fatto, taglia fuori alcuni dei tennisti migliori del circuito: Medvedev, numero due al mondo nel ranking ATP, ma anche Rublev (numero 8). Ian Hewitt, vertice dell’All England Club, si è detto consapevole del danno che tale decisione arrechi, individualmente, agli atleti, ma ha altresì affermato che, ad oggi, questa sia l’unica via praticabile per non permettere allo sport di diventare un veicolo di promozione del regime russo.
Wimbledon farà dunque a meno di alcuni dei suoi protagonisti principali. Non è d’accordo con tale decisione l’ATP, che l’ha definita ingiusta e discriminatoria: “La discriminazione basata sulla nazionalità – aggiunge l’organizzazione dei giocatori pro del circuito- costituisce anche una violazione del nostro accordo con Wimbledon che afferma che l’ingresso dei giocatori si basa esclusivamente sulle classifiche ATP”.
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