Calciomercato Barcellona, Laporta parla ai microfoni di Radio Catalunya: “Abbiamo chiuso per un centrocampista e un difensore”. Gli indizi portano a Kessie e Christensen. No al ritorno di Messi dal PSG.
Sta nascendo il nuovo Barcellona sotto la seconda gestione Laporta: il club catalano, dopo aver operato una drastica riduzione dei costi in estate, ha gettato le basi per un nuovo ciclo di vittorie, portando in Spagna alcuni pezzi grossi come Aubameyang e Ferràn Torres nel mercato invernale.
Un mix di giovani ed esperienza che ha sensibilmente elevato il tasso tecnico della squadra. I risultati sono evidenti: il Barça ha vinto nettamente il “Clasico” contro il Real Madrid, è tornato ad insidiare il secondo posto del Siviglia e, dulcis in fundo, si candida per un ruolo da favorita alla vittoria dell’Europa League.
L’opera di rifondazione non è affatto completata, e proseguirà, spedita, anche durante la campagna acquisti estiva. L’obiettivo del club è quello di coniugare crescita tecnica e sostenibilità economica. In questo solco vanno letti gli ingaggi di due ottimi giocatori a parametro zero: Frank Kessie (Milan) e Andreas Christensen (Chelsea).
Ne ha parlato il presidente Joan Laporta ai microfoni di “Radio Catalunya”. Pur non facendo esplicitamente i nomi dei due ragazzi in questione, Laporta ha detto che i prossimi due acquisti, entrambi a parametro zero, “Potrebbero essere un centrocampista e un difensore“.
Gli indizi portano dunque a Frank Kessie e Christensen. Entrambi in scadenza di contratto con i rispettivi club il prossimo 30 giugno, ed entrambi nel mirino del Barcellona da diverso tempo. Già vi avevamo accennato di un incontro tra l’entourage di Kessie e la dirigenza blaugrana. Ora sembra che manchi solo l’ufficialità.
Laporta su Messi: “Camp Nou è la casa di Leo, ma non tornerà la prossima stagione”
Nel corso dell’intervista, poi, Laporta si è soffermato sul rapporto che ha con Leo Messi, e su quanto la “Pulga” abbia rappresentato per il club nei suoi 20 anni di permanenza al Camp Nou: “Io e Messi non abbiamo contatti personali. Ora è a Parigi e lo ricordo con affetto – ha dichiarato il presidente blaugrana – Se è triste a Parigi? So ciò che si dice, ma non parlo con lui. Leo ha una famiglia stupenda, e mi sono dispiaciuto quasi più per la famiglia che per lui”.
Laporta ha poi chiuso le porte a un ritorno di Messi, spiegando anche che la separazione si è resa necessaria per salvare le finanze del club: “Leo resta Leo, il miglior giocatore del mondo, che merita rispetto come professionista e come persona. Però, ad oggi, non ho ricevuto alcun messaggio da lui, nè stiamo pianificando un suo ritorno. Stiamo costruendo una squadra giovane, mixata a gente di una certa esperienza, con una simbiosi che si va sempre più affinando. Per me non è stato facile, ma ho anteposto (a Messi ndr) i destini dell’istituzione. Pensavo di non poterla più mettere a rischio. Credo che abbiamo fatto ciò che dovessimo fare”.
Riguardo gli obiettivi stagionali, Laporta si dimostra piuttosto ambizioso: “Voglio vincere la Liga. Non firmo per la vittoria dell’Europa League e la qualificazione in Champions. Arriviamo bene all’ultimo tratto di campionato, e abbiamo la squadra per vincerlo, con un allenatore che ha più voglia di me di riuscirci”.
Proprio su Xavi si è soffermato Laporta nell’ultima parte della sua intervista: “Sta allenando magnificamente, e ce lo stiamo godendo. Xavi è tornato alle origini, e i giocatori arrivati in inverno si sono adattati bene al suo modo di giocare”.
“Se Xavi resta fino al 2026? Posso affermare che sarà l’allenatore del mio mandato”.
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