Champions League, l’ECA presenta alla UEFA una proposta per ammettere due club alla Champions League direttamente via coefficiente e non più in base al posizionamento in campionato.
Una proposta dell’ECA per far partecipare alla Champions League quanti più club di rango possibili: secondo indiscrezioni che stanno circolando in queste ore, raccolte dallo scrivente sul sito Calciomercato.Com, l’Associazione Europea dei Club avrebbe sottoposto alla UEFA la possibilità di ammettere due club direttamente alla fase a gironi della UEFA Champions League.
Nello specifico, a beneficiare di questa innovazione sarebbero i due club con coefficiente UEFA più alto che restassero fuori dalla massima competizione europea al termine dei rispettivi campionati. Una riforma, dunque, volta a conservare intatto il rango della Champions League, ammettendo due dei club che nell’ultimo quinquennio abbiano dimostrato di meritarsi la presenza sul massimo palcoscenico europeo grazie ai risultati del campo.
A prescindere da considerazioni circa l’equità di un simile criterio (ricordiamo però che il meccanismo della Superlega è stato condannato proprio perché giudicato poco meritocratico), il pensiero va alle squadre di campionati minori, che si vedrebbero eventualmente private di un diritto conquistato sul campo, e della possibilità di calcare il massimo scenario calcistico europeo.
La proposta, avanzata oggi ai vertici della UEFA, è stata portata avanti soprattutto dai club inglesi che, come sottolineato giustamente sulle pagine del Corriere dello Sport, contano ben dieci membri all’interno dell’ECA (United, Chelsea, Arsenal, Liverpool, City, Aston Villa, Everton, Newcastle, Tottenham e Leicester).
La Premier League inglese è, d’altra parte, il campionato più competitivo e ricco al mondo. Ciò significa che, ogni anno, tanti club intrisi di storia e tradizione sportiva rischiano di rimanere fuori dalla Champions League.
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