FIGC, varato il nuovo protocollo anti Covid-19 che si applicherà a tutti i campionati professionistici, alla Serie A femminile e alle divisioni del Campionato Primavera. Le disposizioni contenute nel documento vanno intese come un’integrazione e un superamento dei precedenti protocolli, e potranno essere modificate in base all’andamento della situazione epidemiologica.
La Serie A maschile e femminile, tutti i campionati professionistici e le divisioni del Campionato Primavera si dotano di un nuovo protocollo recante misure finalizzate al contenimento dell’epidemia da Covid-19. Il documento, articolato in 30 pagine, va inteso come un’integrazione e ulteriore sviluppo delle precedenti misure adottate per lo svolgimento dell’attività professionistica in piena sicurezza.
I principi in esso contenuti, si specifica, sono da considerarsi il principale riferimento per le attività di preparazione (allenamenti, ritiri e amichevoli), nonché per lo svolgimento delle gare in presenza, o assenza, di pubblico.
Il protocollo FIGC, sviluppato in sei aree, individua innanzitutto quattro gruppi differenti:
- Gruppo 1, denominato gruppo squadra: comprende gli atleti, i tecnici, lo staff e il personale sanitario, che lavorano in sinergia e a stretto contatto.
- Gruppo 2: comprende la classe arbitrale, ovvero il direttore di gara e tutti i suoi collaboratori (assistenti, IV uomo, Var e AVar).
- Gruppo 3: comprende tutti i soggetti che partecipano all’organizzazione dell’evento, tra cui giornalisti e teleoperatori
- Gruppo 4: è costituito dal pubblico
La prima area detta le disposizioni mediche ed igienico-sanitarie cui ci si debba attenere per lo svolgimento delle attività di squadra.
In base alla normativa vigente, i nuovi membri del gruppo squadra vengono inizialmente sottoposti a un’analisi anamnestica che tenga in considerazione, come da protocollo, “Dei loro luoghi di provenienza e transito; di spostamenti, sintomi specifici e aspecifici”.
L’anamnesi serve ad inquadrare i soggetti, come da normativa vigente, quali in possesso di Green Pass rafforzato (che si ottiene mediante vaccinazione o guarigione certificata) e non vaccinati.
Viene poi raccomandata la misurazione della temperatura corporea; una visita clinica; la somministrazione di un test molecolare o antigienico; la somministrazione di un test sierologico quantitativo.
Queste ultime misure sono raccomandate, per tutti i soggetti, alla ripresa dell’attività agonistica e al ritorno da trasferte all’estero.
Il protocollo specifica, inoltre, che per lo svolgimento delle attività di allenamento, e per la partecipazione a gare ufficiali o amichevoli, i membri del gruppo squadra (Gruppo 1) o della classe arbitrale (Gruppo 2) che non fossero in possesso di Green Pass rafforzato, potranno comunque svolgere la propria attività ottenendo la Certificazione verde di base (da tampone). La deroga non si estende a chi, per legge, sia comunque obbligato a vaccinarsi (tutti i soggetti over 50).
Chi invece fosse provvisto di Green Pass rafforzato, è esente, fino alla cessazione della sua validità, dai controlli di screening per le attività sportive che si svolgeranno in territorio nazionale.
Al medico sociale e al personale sanitario della squadra è fatto obbligo di tenere sotto costante monitoraggio la situazione del gruppo e sottoporne i membri a screening periodici.
Scarica il Protocollo Completo FIGC Prevenzione Covid.
Condizioni di accesso allo stadio e partecipazione del pubblico
Il nuovo protocollo suddivide lo stadio in tre aree ben precise
- La zona 1: che comprende tutte le pertinenze degli spogliatoi
- La zona 2: che comprende l’area delimitante il rettangolo di gioco
- La zona 3: che comprende le tribune dove siedono gli addetti ai lavori e gli spettatori
Per ciò che riguarda questi ultimi, la loro partecipazione alla gara è sempre vincolata al possesso del Green Pass rafforzato, Nessun spettatore potrà accedere agli impianti se sprovvisto di vaccinazione. Come stabilito dal DL 221/2021, inoltre, agli spettatori è fatto obbligo di indossare, durante il match, i dispositivi di protezione FFP2 (o di qualità superiore, FPP3).
Sono esentati da tali obblighi i soggetti under 12 e tutti coloro i quali siano esonerati dalla campagna di vaccinazione.
L’obbligo di vaccinazione, se non già esteso per legge (a tutti i soggetti over 50), non si applica a tutto il personale che svolga un’attività lavorativa all’interno dello stadio, cui si richiede il Green Pass base.
Restano inalterate diverse misure già adottate nei precedenti protocolli, quali: la sanificazione degli ambienti (a carico della società ospitante), arrivo diacronico delle due squadre allo stadio; utilizzo da parte di una stessa squadra di più mezzi di trasporto, al fine di mantenere il distanziamento; accesso al campo da gioco da due ingressi differenti; divieto di stretta di mano nei rituali pre e postpartita.
Queste sono alcune delle misure previste dai nuovi protocolli Covid varati dalla FIGC. Il calcio continua ad offrire il proprio spettacolo, ma lo fa in assoluta sicurezza.
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