La Juventus riprende la sua marcia di riavvicinamento ai piani alti della classifica.
La banda di Max Allegri espugna il campo della Lazio del grande ex Maurizio Sarri per 0-2 nell’anticipo pomeridiano valevole per la 13^ giornata di Serie A.
Seconda vittoria di fila con annesso clean sheet – dopo l’1-0 alla Fiorentina nel turno scorso – nonché prima vittoria con più di un gol di scarto in questo campionato per la Juve.
In grande evidenza Leonardo Bonucci, che vince la scommessa lanciata in settimana, quando, a proposito dei rigori falliti da Jorginho di recente in Nazionale, si era detto disponibile a calciare dal dischetto qualora necessario.
Ebbene, fatalità, scherzo del destino, lo si chiami come si vuole, in questo top match sono arrivate ben due occasioni e il centrale difensivo bianconero le ha sfruttate entrambe al meglio.
Prima doppietta in carriera per il centrale difensivo bianconero, perciò in grande serata, come del resto tutta la difesa bianconera, la quale tuttavia è stata anche aiutata dall’inspiegabile lassismo della fase offensiva laziale.
Una sterilità offensiva totalmente anti-sarriana che certamente non si può giustificare solo con l’assenza di un Ciro Immobile in lacrime nel prepartita, per il tributo riservatogli dalla sua curva dopo il recente record – diventato il miglior bomber biancoceleste della storia, superando una leggenda come Silvio Piola.
Partita non ricca di emozioni e con quel misto di scarsa intensità e di controllo del match tipico delle squadre allegriane.
Una Juve molto accorta con una difesa e una mediana che perciò sembrano iniziare a funzionare.
In evidenza in difesa anche De Ligt, apparentemente tornato quello dei tempi migliori, sempre attento nella sua zona.
Nella zona centrale invece buona prestazione sia per Luca Pellegrini, abilissimo raccordatore fra centrocampo e attacco, sia per Rabiot, forse alla sua migliore prestazione stagionale.
Là davanti invece un attacco ancora sterile, che produce poco e concretizza ancora meno.
Prestazione non cattiva della fase offensiva juventina, che però pecca ancora di organizzazione e concretezza.
Chiesa è il solito portento di corsa, sostanza e sacrificio, e di fatto si procura il rigore del definitivo ko, ma è meno preciso del solito.
Kulusevski subentrato a Danilo macina metri sulla corsia di destra ma al momento di calciare sbatte prima sulla difesa laziale poi su Reina, così come Kean, a sua volta subentrato a un Morata che dal canto suo si vede ben poco, a parte il rigore procurato con cui si apre il successo bianconero.
Per il resto una vittoria certamente meritata da parte della Juve, contro una Lazio, stavolta, troppo brutta per essere vera.
Bianconeri che, come ampiamente rimarcato, possono concentrarsi interamente sul campionato fino alla fine di questo 2021, dopo la certezza aritmetica della qualificazione agli ottavi di finale di UEFA Champions League – bianconeri che possono quindi permettersi anche di perdere le ultime due gare del girone, a cominciare da Martedì in casa del Chelsea Campione d’Europa in carica.
E da quanto emerge, sembra chiaro che la Juve sia intenzionata a sfruttare il tempo che rimane per risalire la china in un campionato iniziato malissimo.
Voti e pagelle.
Bonucci, voto 7.
Prima doppietta in carriera, e per lo più con due rigori, realizzati entrambi con enorme personalità, vinta la scommessa di cui si parlava in settimana, insomma, un momento d’oro per il veterano della difesa bianconera.
De Ligt, voto 6.5
Sempre attento a spazzare gli attacchi che gli capitano a tiro. Una sicurezza quando è in giornata. E’ ancora giovane e dimostra di meritare il tempo di crescere ulteriormente.
Cuadrado, voto 6.
La sua spinta offensiva non manca mai, così come, tuttavia, le sue disattenzioni in fase di disimpegno, aspetto su cui deve necessariamente lavorare.
Luca Pellegrini, voto 6.5
Grande partita da raccordatore fra centrocampo e attacco, parte da lui il cross da cui si genera il primo calcio di rigore per fallo di Cataldi su Morata.
Rabiot, voto 6.
Vigile come non mai in mediana, collabora bene nelle verticalizzazioni, mandando quasi in gol il nuovo entrato Kean.
Kulusevski, voto 6.5
Entra al posto dello sfortunato Danilo e si prende la fascia destra, andando anche vicino al gol due volte.
Chiesa, voto 6 di incoraggiamento.
Corre e si sbatte come sempre, ma è meno preciso in fase di costruzione, cerca sempre il dribbling di troppo, ma ha il merito di generare il secondo penalty.
Morava, voto 6 di incoraggiamento.
Sfiora un gol e si becca il fallo del primo rigore, poi sparisce. Deve ritrovare incisività.
Kean, voto 6.
Entra e prova a prendere sulle spalle il peso dell’attacco, sfiorando di fatto due gol.
Reina, voto 6.
L’unica nota positiva di una Lazio pessima, a prescindere dai due gol subiti, ne evita almeno altrettanti, sul duo KK, Kulusevski prima e Kean poi.
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