Innanzitutto dobbiamo chiederci: è un punto guadagnato o sono due punti persi? Se il Milan avesse non giocato come nel primo tempo, l’opzione corretta sarebbe stata la prima, ma su quello visto nella ripresa va fatta più di una considerazione. Pertanto saremo salomonici, o forse democristiani, e diremo che il punto sta bene ad entrambe.
La formazione scelta dal livornese prevede Chiesa stranamente in panchina, una coppia latina composta da Morata e Dybala e un centrocampo poco fantasioso e molto fisico. Quella proposta da Pioli, anch’essa pressoché obbligata, vede una novità mica male, Tomori terzino destro. Florenzi non ritenuto un terzo? Conti non pervenuto? Boh.
Il primo tempo per il Milan è un incubo. Dopo quattro minuti un incomprensibile contropiede preso da corner a favore manda in porta Morata, che supera Maignan con un tocco sotto. Successivamente, poco prima del 20° minuto, il portiere francese compie due interventi decisivi sullo spagnolo e, infine, su Dybala.
I bianconeri, poi, fanno poco o nulla e il Milan cerca di riorganizzarsi, ma di attacchi e tiri in porta nemmeno l’ombra. Sarà la stanchezza post-Liverpool oppure il gol a freddo, il possesso palla c’è, ma gli Allegriboys e il loro hortomuso non corrono rischi.
Ad alimentare l’ansia si mette anche il solito infortunio che costringe Kjaer a salutare la compagnia al 36° e far posto nientemeno che a Kalulu. Tomori, fin lì in totale imbarazzo, torna così al centro lasciando la fascia destra al francese e la sua partita cambia in maniera evidente.
La ripresa, invece, è un discorso differente. I rossoneri, senza brillare, attaccano, anche se pericoli non ne creano per un bel po’, con maggiore costanza, ma a poco a poco la Juventus inizia a chiudersi in difesa anziché chiudere la partita; Rebic inizia così ad uscire dal guscio e al 76° stacca sul corner di Tonali e segna il gol del pareggio.
Il croato poi sfiora anche il vantaggio, ma a sfiorarlo sono anche Kean e addirittura Kalulu, che per un pelo non entra nella storia con un diagonale sul quale è bravissimo il portiere polacco, poco sollecitato fin lì. La partita poi si addormenta e finisce dopo un breve recupero.
Dicevamo della ripresa. Con i bianconeri in evidente calo e i rossoneri in crescendo, forse non è un’eresia dire che la vittoria la squadra meneghina avrebbe potuto ottenerla. Questa Juventus è comunque inguardabile, senza giocatori a centrocampo e con un allenatore che ha perso qualcosa in questi anni.
La vittoria poteva arrivare con la squadra al completo? Sì. Troppi infortuni, e Pioli andrebbe interrogato in merito al suo staff. Come si allenano i giocatori, facendo i salti tripli in lungo con l’asta su mine anticarro e inseguiti da leoni senza cibo da sei mesi? Vorremmo saperlo.
Detto questo, passiamo ai voti.
TOP MILAN
Maignan 7: sul gol può poco, ma ne evita altri due.
Rebic 6.5: si sveglia negli ultimi venti minuti e segna il gol del pareggio.
Tonali 7: serve l’assist a Rebic e cresce a vista d’occhio.
FLOP MILAN
Kessié 4: firma il rinnovo!
Leao 5: ingabbiato.
Florenzi 5: non è ancora in grande condizione.
TOP JUVENTUS
Szczesny 7: si guadagna il pane con una parata strepitosa su Kalulu.
Dybala 7: finché c’è la Juventus gira.
Morata 7: segna e sfiora la doppietta.
FLOP JUVENTUS
Locatelli 5: fa il compitino, ma su Rebic doveva stare attento.
Rabiot 5: bene nel primo tempo, in netto calo nel secondo con in più una corresponsabilità sul gol.
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