E’ calcio d’agosto e va preso per quello che è, anche se adesso le partite valgono tre punti. Squadre ancora appesantite dai carichi di lavoro, e sarebbe strano vederle volare in campo per 90 e rotti minuti.
Il Milan e la Sampdoria scendono in campo per l’esordio in campionato, i genovesi già rodati da un bel match di Coppa Italia contro l’Alessandria e i meneghini con solo amichevoli alle spalle: allo stadio, finalmente non più vuoto seppur a capienza ridotta per arcinoti motivi, il pubblico può godersi un gran bel primo tempo con tanti cambi di fronte e svariate occasioni.
Il primo squillo è già quello buono: al 9° minuto Augello sbaglia completamente marcatura e posizionamento su un lancio lungo di Maignan e viene sopraffatto da Calabria, che crossa per il piatto vincente di Brahim “Armando” Diaz, da oggi il “Generale”, che ringrazia Audero per la papera ed esulta.
Dopodiché a prendersi i riflettori è il nuovo portiere Maignan, la pantera, eccelso su una punizione di Gabbiadini e sui tentativi di Colley e Damsgaard.
A fine parziale i rossoneri mancano il 2-0 con una doppia chance capitata a Hernandez e a Krunic, respinto il primo e impreciso il secondo.
Nel secondo tempo ben poco da segnalare e da dire, a parte uno spezzone finale in cui il Milan utilizza una difesa a tre con l’ingresso di Romagnoli per Calabria, segnale di quelle che sono le intenzioni di Pioli, che presumibilmente lancerà spesso il 3-5-2 anche dal primo minuto permettendo ad Hernandez, stasera in ombra, di smarcarsi da compiti difensivi per andare a fare danni in avanti.
I moduli: sia il mister rossonero sia il nuovo tecnico doriano Roberto D’Aversa scelgono il 4-2-3-1. Sorprende che, a differenza del solito, a fare il terzino bloccato sia più Hernandez che Calabria, che scende con maggiore frequenza del francese così come fa il suo dirimpettaio Augello. E non di meno sorprende la presenza di Gabbiadini tra i trequartisti dietro Quagliarella anziché accanto al trentottenne attaccante.
Interessante la presenza in mediana, accanto a Tonali, di Krunic, che praticamente fa le veci di Kessié senza farle realmente: il bosniaco gioca una buonissima partita arginando spesso Damsgaard, il più pericoloso del trio avanzato di casa, mentre Tonali dirige il traffico con sufficiente sicurezza.
Dietro il duo Tomori-Kjaer, una volta prese le misure a Candreva, argina efficacemente Quagliarella e poi Gabbiadini disputando una partita ordinata e con pochi guizzi.
Buone le prestazioni di Leao e Saelemaekers, mentre Giroud, pur lottando, al pari di Quagliarella non ha grandi occasioni. Il belga cuce i reparti, il portoghese corre e accelera ogni tanto godendo di spazio e il francese, infine, si rivela utile per arpionare palloni sporchi.
VOTI
TOP
Maignan 7.5: eccellente nel primo tempo con tre parate importantissime, si avventura spesso in dribbling pericolosi come il leggendario René Higuita e dà anche avvio a quello che sarà il gol partita. Esordio più che positivo.
Yoshida 6.5: limita Giroud impedendogli di andare a concludere.
Krunic 7: posizionato in mediana, fa penare chi deve costruire azioni e occasioni.
FLOP
Hernandez 5: forse in ritardo di condizione, il francese non scende quasi mai e rischia di fare la frittata come capitato ad Augello.
Augello 4.5: l’errore sul gol lo condiziona e gioca una partita insufficiente e priva di sostanza.
Damsgaard 5: non si vede quasi mai.
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