Lionel Messi e il Barcellona si dicono ufficialmente addio dopo 20 anni. A rendere nota la notizia, un comunicato apparso sul profilo Twitter della società catalana.
Sono passate ormai diverse ore dal comunicato attraverso il quale il Barcellona ha annunciato la separazione da Lionel Messi a partire dalla stagione 2021-2022, eppure ancora non siamo riusciti a metabolizzare il tutto. Immaginare la Pulce il club blaugrana separati è infatti cosa assai difficile, ma la realtà dei fatti è e sarà purtroppo questa.
Dopo 20 anni finisce una delle storie d’amore più intense e belle mai viste nella storia del calcio. Una storia iniziata ufficialmente il 1° marzo 2001 e terminata definitivamente poche ore fa. Potremmo soffermarci a lungo sui numeri, sui record e sui trofei raggiunti e conquistati da Messi in 20 anni di Barcellona, ma parlare di tutto ciò sarebbe completamente inutile visto che la storia del fuoriclasse di Rosario la conosciamo praticamente tutti.
Potremmo raccontare del gol al Getafe, del pallonetto a Neuer dopo aver messo a sedere Boateng, della punizione al Liverpool o del colpo di testa a Van Der Sar, potremmo dire davvero di tutto, ma, come detto, sarebbe totalmente inutile. In queste righe non saremo retorici quindi, non parleremo delle performance di Messi col Barcellona, ma solo delle motivazioni che gli hanno purtroppo impedito di restare all’ombra della Sagrada Familia fino al termine della carriera.
Messi-Barcellona: ecco perché è finita
Senza perderci in chiacchiere diciamo subito che le motivazioni che hanno impedito a Messi e al Barcellona di proseguire insieme sono due:
1) debiti del club
2) tetto salariale massimo imposto dalla Liga.
Vediamoli nel dettaglio.
- Debiti del club: il fatto che il Barcellona non se la passi bene economicamente è ormai noto a tutti. Nonostante la rielezione come presidente di Joan Laporta, il club catalano, economicamente parlando, continua infatti a versare in cattive acque. I conti sono in rosso da tempo e se prima i debiti si contavano in milioni di euro, ora la situazione è diventata ancora più drammatica. Stando a quanto emerso in rete nelle ultime settimane pare che i debiti del Barcellona ammontino, ora come ora, a più di 1 miliardo di euro. Cifra spaventosa che rappresenta un macigno pesantissimo che neanche il rifinanziamento da 500 milioni ideato da Laporta può naturalmente coprire. L’agibilità del club sul mercato è di fatto limitata.
- Tesso salariale massimo imposto dalla Liga: se gli ingenti debiti rappresentano, come detto, un macigno pesantissimo per le finanze del club, ciò che impedisce al Barcellona di ingaggiare nuovamente Lionel Messi è il tetto salariale massimo che la Liga ha imposto diversi anni fa ai club di prima e seconda divisione. Questo parametro viene aggiornato ogni anno in base a vari fattori quali retribuzioni salariali, ammortamenti, costi per i giocatori in prestito, le retribuzioni per cessioni di diritti d’immagine e ogni anno i club propongono una cifra la cui approvazione spetta all’autorità di convalida. Nell’ultimo aggiornamento la società del presidente Laporta ha quindi fatto registrare l’abbassamento più corposo che ha portato alla luce una situazione alquanto “particolare” che dice che il Barcellona quest’anno può spendere “solo” 383 milioni di euro in stipendi (-274 rispetto all’anno precedente, -41,7%). Una mazzata tremenda che di fatto impedisce ai catalani di tesserare nuovamente Messi il cui ingaggio, anche ridotto o spalmato in più anni, risulterebbe comunque troppo alto per il regolamento stabilito dalla Liga.
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