La pandemia ha aggravato ed accelerato situazioni già gravemente compromesse da anni e lo stiamo vedendo anche quest’anno.
Molte squadre, profondamente tartassate da debiti e scarsissima, se non inesistente, liquidità stanno sparendo, vedi il Chievo appena escluso dalla prossima stagione, e altre faranno la stessa fine nelle categorie inferiori.
Parlando di questi temi nella conferenza stampa successiva al consiglio federale di oggi, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha affermato di voler modificare profondamente l’assetto del panorama calcistico italiano: “la riforma prevede non solo un cambio di format. Parliamo di una vera e propria rivoluzione con un impatto a livello di sostenibilità e stabilità del sistema. Tre livelli di professionismo non sono più sostenibili. Ho proposto una fusione tra la Serie B e la Serie C dal 2024/25 per arrivare a condizioni di sostenibilità migliori del sistema”.
A novembre si terrà un’Assemblea straordinaria della Figc nella quale verrà agiornato lo Statuto e sarà stabilita, a partire dalla stagione 2022-23, la creazione di Serie C e Serie D Elite “per aggredire una delle criticità economiche più grandi del sistema: il salto di categoria“.
Tale riforma servirà a sistemare l’attuale sistema passando a sole due leghe professionistiche a partire dal 2024-2025; per farlo la Serie C verrebbe inglobata dalla Serie B.
L’obiettivo è avere una Serie A con 18 o 20 squadre, una Serie B (o B1) con 18 squadre, una Serie C Elite (o B2) con 18 squadre e due gironi di Serie D Elite (o Serie C) con 18 squadre ciascuna.
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