Vittoria per il piccolo fenomeno olandese con dedica all’amato nonno Poulidor. Il Tour de France passa momentaneamente nelle sue mani, ma la corsa è ancora lunga e si preannuncia combattuta.
Nessuno come Mathieu Van der Poel: il campioncino della Alpecin si prende la seconda tappa del Tour de France, da Perros-Guirec al Mur de Bretagne, e con essa il simbolo del primato, la maglia gialla. Un trionfo che ha dedicato, alzando le braccia al cielo, al celebre nonno Raymond Poulidor, l’eterno secondo della storia del ciclismo, che quella maglia l’aveva solo sfiorata, vedendosela sfuggire per l’inezia di un secondo.
Van der Poel ha vinto con un’azione da campione, di quelle che solo i fuoriclasse sanno tirare fuori nei momenti decisivi. Audace, ha sferrato un primo attacco sulla scalata del Mur de Bretagne, tanto per scaldare le gambe e intimidire gli avversari. Poi l’azione decisiva, sulla seconda scalata, quando mancavano circa 1100 metri al traguardo. Nessuno è riuscito a stargli dietro, nè l’accoppiata Roglic-Pogacar che hnno lasciato sul piatto sei secondi a testa, nè Julian Alaphilippe che ha dovuto cedergli lo scettro lasciando per strada otto secondi.
La maglia a pois, simbolo degli scalatori, resta sulle spalle dell’olandese Schelling (Bora), che è andato nuovamente in fuga insieme al rivale Anthony Perez (Cofidis) e altri quattro compagni d’avventura. Domani tappa più tranquilla, la Lorient-Pontivy di 182,9 chilometri, con la prima cote, un GPM di quarta categoria, dopo oltre 90 chilometri. Parlare di tranquillità, dopo queste due tappe, è comunque un eufemismo. La “Grand Boucle” promette spettacolo, con tanti corridori che possono puntare alla vittoria finale.
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