Il 25enne romano conclude una settimana di grande tennis sconfiggendo il britannico Cameron Norrie 6-4 6-7 6-3 in un’ora e 57 minuti di gioco: è il suo secondo titolo quest’anno dopo Belgrado, il secondo su questa superficie dopo Stoccarda 2019 e il suo primo ATP 500. Ad Halle il n. 7 del mondo Rublev battuto dal francese Ugo Humbert (6-3 7-6).
Matteo Berrettini risponde presente. La testa di serie n. 1 del prestigioso torneo londinese, il più importante su erba dopo Wimbledon, onora i pronostici della vigilia e trionfa in finale aggiungendo il proprio nome a quelli di mostri sacri del tennis mondiale, da Borg a Sampras, da Nadal al plurivincitore Andy Murray, quest’anno sconfitto proprio da Berrettini al secondo turno. L’italiano è il primo a sollevare la coppa all’esordio da Boris Becker nel 1985.
Dopo un percorso impeccabile che l’ha visto avanzare dritto come un fuso nel corso della settimana (neanche un set concesso agli avversari prima di quello strappatogli da Norrie in finale), il n. 9 del mondo conferma anche contro il coriaceo britannico la sua confidenza su una superficie veloce capace di esaltarne al massimo la potenza del servizio e del dritto.
Nonostante il cuore di Norrie, che non potendo reggere l’urto della prima palla del tennista romano si affida ai propri turni di battuta confidando nel tie-break (così nel secondo set, vinto dal giocatore di casa con due soli punti di vantaggio nel parziale), Berrettini non fatica più del dovuto a sbrigare la pratica: gli è sufficiente mantenersi concentrato al servizio (zero le palle break concesse in tutto il match, 19 gli aces, 7 i game vinti a zero) e alzare il proprio livello in risposta in pochi giochi cruciali (da ultimo l’ottavo del terzo set, strappato ai vantaggi).
Come in semifinale con l’australiano Alex De Minaur, Berrettini è bravo a non lasciarsi irretire dal tennis pungente e mobile del suo avversario e a imporre invece il proprio gioco, aprendosi il campo con il servizio e girando attorno alla palla per colpire di dritto e cercare immediatamente il punto.
Non ci si può più nascondere: con una sicurezza del genere nei suoi colpi migliori e un rovescio in slice sull’erba molto più insidioso che sul rosso, Berrettini è uno dei possibili outsider di Wimbledon, il cui sorteggio è atteso per venerdì 25. Grazie alla defezione di Rafa Nadal l’italiano sarà nelle prime 8 teste di serie del tabellone e può sognare uno Slam in grande spolvero per consolidare ancora una Top 10 meritatissima.
Nella finale dell’ATP 500 di Halle è Ugo Humbert a sollevare il trofeo, ad oggi il più prestigioso della sua carriera: il 22enne francese perfettamente a suo agio sui prati tedeschi ha regolato la star next-gen Andrey Rublev, vero specialista dei tornei 500 (già 4 i suoi successi) ma qui arrivato in finale contro i pronostici visto un tennis da picchiatore in costante top spin più adatto al cemento e alla terra battuta.
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