Sarà un cucciolo di pastore maremmano abruzzese, disegnato dal maestro Carlo Rambaldi, scomparso nel 2012, la mascotte dell’Italia durante questi Europei.
Ci sono loghi che lasciano il segno nella storia del calcio mondiale e, in particolar modo, in quella della nostra Nazionale.
Tra la tigre del 2006 e il famosissimo “Ciao” che accompagnò le notti magiche del 1990, oggi, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina ha ufficializzato la presenza di una nuova mascotte che accompagnerà gli azzurri durante la spedizione europea.
Si tratta di un cucciolo di pastore maremmano abruzzese con indosso la maglia della nostra Nazionale e che sta a simboleggiare il coraggio e l’intelligenza che i ragazzi di Mancini dovranno avere per perseguire un sogno che è atteso dal 1968.
Il significato della nostra mascotte è ben più profondo perché la sua nascita è derivante da un libretto di bozze e schizzi dell’indimenticato Carlo Rambaldi, maestro riconosciuto per le sue opere cinematografiche e vittorioso di ben 3 premi Oscar, scomparso nel 2012.
Il presidente Gabriele Gravina racconta che lo stesso Rambaldi consegnò a lui stesso, nel 2007, le bozze delle sue creazioni non pubblicate ed oggi, il numero uno dell’organo FIGC, ha deciso di omaggiare quel regalo e quel grande maestro riprendendo uno degli schizzi e approvandolo come nuovo “portafortuna” della nostra nazionale.
Un cane dotato di coraggio, di capacità di decisione, italiano e ricco di vitalità, fedeltà e spirito di gruppo: così Rambaldi descrisse la sua creazione che, con indosso la maglia della nostra Nazionale, diventa lo spot perfetto per permettere ai nostri ragazzi di sfidare l’Europa.
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