Mondo del calcio in lutto: morto Burgnich

Burgnich-Pelè

Tarcisio Burgnich si è spento all’età di ottantadue anni a seguito di un grave malore che l’aveva colpito nelle ultime settimane. Il mondo del calcio piange un signore della difesa, che grazie alla sua classe e alla sua correttezza, ha scritto pagine indelebili della storia dell’Inter e della nazionale.

È morto Tarcisio Burgnich: l’ex difensore dell’Inter e della nazionale aveva 82 anni quando si è spento stanotte nella casa di cura San Camillo a Forte dei Marmi, vittima di un male che l’aveva tenuto in scacco negli ultimi tempi. Se ne va così uno dei giocatori più rappresentativi della storia del nostro calcio. Colonna portante della “Grande Inter”, che con Herrera vinse due Coppe dei campioni consecutive, e della nazionale campione d’Europa e vicecampione del mondo nel 1968 e nel 1970.

Stopper arcigno e granitico, Burgnich viene ricordato anche per la sua estrema correttezza sul campo da gioco. Era lui uno dei baluardi a protezione della porta difesa da Sarti, quando questi respinse gli assalti del Real Madrid di Puskas, Gento e Di Stefano. Fu lui uno dei perni su cui il “mago” Herrera poggiò la sua base di successi fatta di quattro Scudetti, due Coppe dei campioni e due Intercontinentali.

Burgnich in un contrasto aereo con Pelè a Messico ’70

Burgnich, che con l’Inter vanta un totale di 476 presenze e sette reti, ha scritto pagine importanti della storia “azzurra”. Fu tra i protagonisti della nostra unica vittoria continentale, agli Europei del ’68, nella rocambolesca finale contro l’Unione Sovietica. Il suo nome resta inciso, tra le altre cose, in quella che viene considerata la partita del secolo: 17 giugno 1970, allo stadio “Azteca” di Città del Messico va in scena Italia-Germania Ovest, semifinale del campionato del mondo. I tedeschi agguantano il pareggio all’ultimo respiro dei tempi regolamentari. Dopo una battaglia durata 90 minuti, Muller li porta in vantaggio a pochi minuti dall’inizio dei supplementari. I nostri sono scoraggiati, avvertono già l’amaro in bocca della beffa, ma la reazione è da autentici gladiatori e la completa proprio Burgnich. Sua la zampata che sorprende Maier dall’altezza del dischetto di rigore, dopo che Held sbaglia l’appoggio difensivo.

L’Inter ha salutato il proprio guerriero con un toccante messaggio sui social di cui riportiamo un estratto: “i sono degli uomini che vorresti sempre avere al tuo fianco, dei calciatori che vorresti sempre nella tua squadra, delle leggende che vorresti facciano sempre parte della tua storia. Tarcisio Burgnich ha incarnato la forza e i valori del nostro Club e l’Inter ha avuto il privilegio di vederlo lottare per i propri colori: statuario, implacabile, umile e sempre leale”.

E noi tutti vorremmo che questo campione, così umile, così leale, facesse ancora parte di questo mondo. Vorremmo che non ci avesse mai lasciato.

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