La norma inserita come modifica dell’articolo 16 delle Norme organizzative interne, che trattano la decadenza di un club dal campionato.
Si compiono passi concreti contro la minaccia della Superlega, che sul finire di aprile ha insidiato i campionati nazionali con il pericolo di creare una lega chiusa e riservata solo all’élite del calcio europea.
Oggi la FIGC ha approvato una norma che prevede l’esclusione dal campionato in caso di partecipazione a una competizione organizzata da associazione privata che non sia affiliata alla FIFA, alla UEFA o alla Federazione stessa, e se partecipano a tornei amichevoli da essa non autorizzati.
Lo ha fatto andando a modificare l’articolo 16 del proprio regolamento interno, e ponendo di fatto una pietra miliare anche a livello giuridico contro quello che rischia di essere un progetto in grado di uccidere la competitività nel mondo del calcio.
Alla Superlega avevano aderito inizialmente dodici membri fondatori, tra cui le tre “big” italiane: Milan, Inter e Juventus. Di questi dodici sono rimasti solo in tre: Real Madrid, Barcellona e Juventus. Tutti gli altri, comprese le due milanesi, hanno riconosciuto il proprio errore e fatto marcia indietro, riuscendo a riconciliarsi con la UEFA.
Ora la Juventus, unica italiana rimasta coinvolta, si trova costretta a recedere, se non vuole trovarsi in una situazione di incompatibilità con le norme federali. Fino ad adesso il presidente Agnelli ha difeso strenuamente la sua idea, di cui è tra i principali promotori. Ma il rischio di restare fuori da tutto, con la Superlega che è lungi dal divenire realtà, potrebbe spingerlo a ritrattare le proprie posizioni.
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