Il giovane schiacciatore della 4 Torri volley Ferrara, Simone Grazzi ha ripercorso ai microfoni di Stadiosport alcune tappe della sua giovane carriera. Dall’amore per il volley, un colpo di fulmine avvenuto all’età di cinque anni, ai progetti futuri, che lo vedono ancora legato alla squadra estense.
È uno dei volti più giovani e grintosi della 4 Torri, la squadra pallavolistica di Ferrara, che quest’anno ha sorpreso tutti conquistando un ottimo secondo posto nel campionato di Serie B (girone D-2), ed ora prova a giocarsi le proprie chances di promozione in A3.
Simone Grazzi, classe 1998, di professione schiacciatore (nasce opposto), si è raccontato oggi ai microfoni di Stadiosport. Prima, Il rapporto con lo sport, nato quasi come necessità per curare un difetto posturale che sarebbe potuto diventare più grave, poi sfociato in un amore a prima vista con la pallavolo. In seguito, il graduale percorso di crescita all’interno della squadra, sotto la guida di coach Bernard e Zambelli, che gli permette oggi di affrontare un palcoscenico importante come la Serie B senza soffrire alcun timore reverenziale.
Eppure, nonostante i traguardi raggiunti, continua a mostrarsi umile Simone. Come a rispecchiare appieno il carattere della società che lo ha accolto quando aveva solo nove anni, ha puntato su di lui così come su tanti altri ragazzi tuttora presenti in rosa, e ora si gode, estasiata, questo piccolo gioiellino forgiato in tanti anni di lavoro:
Allora Simone, grazie innanzitutto per averci raggiunto. Parlaci innanzitutto un po’ della tua passione per il volley: come nasce e se, in passato, ti eri avvicinato maggiormente ad altri sport?
“Grazie a voi per avermi contattato per questa intervista. La mia passione per il volley è nata un po’ per caso ad essere sincero. Non ero un gran amante degli sport quando ero piccolo, ma avendo un principio di scoliosi dovevo per forza iniziare a fare sport. Dopo 5 anni di nuoto alle elementari ho deciso che volevo cambiare sport e scelsi la pallavolo perchè ci aveva giocato anche mio fratello quando andava alle medie. La pallavolo mi conquistò sin dal primo momento”.
Da quanto tempo fai parte del roster 4 Torri? Com’è stata l’accoglienza del gruppo?
“Se per roster intendi la prima squadra allora sono circa 5 anni (venivo chiamato il primo anno, solo per aiutare agli allenamenti) se invece intendi da quanto tempo gioco in 4 Torri, saranno circa 13 anni. L’ accoglienza è sata tranquilla, sono saltato subito all’occhio perchè avevo già delle capacità abbastanza buone per il loro livello, e di conseguenza mi hanno preso subito in simpatia e hanno fatto di tutto per mettermi a mio agio”.
A proposito di spogliatoio, tu fai parte della “generazione di mezzo”, ovvero: non sei né tra i più anziani né tra i più giovani del gruppo. Qual è il tuo rapporto con i veterani e con i ragazzi, magari, più giovani di te?
“Vado d’ accordo allo stesso modo sia con i più giovani sia con i più vecchi; mi piace dare una mano o dei consigli ai più giovani, basandomi anche sulla mia esperienza, mentre con i più vecchi cerchiamo di lavorare di più sull’ intesa in campo e di gruppo. Mi reputo fortunato perchè ho sempre fatto parte di squadre abbastanze tranquille”.
Mister Zambelli, nel corso del campionato, ha dimostrato di porre piena fiducia in te: come giudichi il tuo impatto con il campionato di B? Quali benefici hai tratto dall’avere una guida tanto esperta?
“Sicuramente la maggior parte delle cose che so fare oggi le ho imparate grazie a lui, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale. Mi trovo molto bene ad averlo come allenatore perchè secondo me da la giusta possibilità a tutti di allenarsi e di apprendere al meglio i fondamentali della pallavolo, variando spesso gli esercizi, consigliandoti il più possibile. Bisogna anche dire che per allenare me ci vuole molta pazienza e lui ha dimostrato più volte di averla, infatti cerco sempre di dare il massimo in modo da ripagare in qualche modo la sua fiducia. Il mio impatto con il campionato è stato un pò altalenante ad essere sincero, mi sarebbe piaciuto rendere meglio in alcune partite, però tutto sommato credo di aver fatto un campionato discreto e cercherò di fare sempre meglio in futuro se mi verrà data la stessa occasione. Personalmente ogni anno sento di guadagnarmi un posto semprè più importane all’ interno della squadra e questa cosa mi rende molto felice”.
Nel tuo ruolo in campo, quello di schiacciatore, quali credi siano gli aspetti tecnici che devi ancora migliorare? Su cosa vi focalizzate maggiormente durante gli allenamenti in palestra?
“Nel mio ruolo sicuramente devo migliorare ancora sulla ricezione, mi capita a volte di non pensare abbastanza alla tecnica e finisco per compiere degli errori. Per quanto riguarda l’ attacco invece devo lavorare sul salto, mi è stato fatto notare che tendo a verticalizzare troppo il salto e in questo modo poi mi precludo alcuni colpi di attacco. Punto a diventare un giocatore equilibrato, al quale i compagni si possano affidare nel momento del bisogno. Come ho già detto prima l’ allenamento è molto vario e cambiamo spesso lavoro. Oviamente oltre ad allenare noi stessi cerchiamo di prepararci anche allo stile di gioco degli avversari che incontreremo in partita, emulando le loro strategie in attacco, battuta, ecc..“.
A livello di squadra avete ottenuto un ottimo risultato, qualificandovi ai playoff promozione: vi aspettavate di arrivare così in alto? Quali chances contate di avere in questa seconda parte di stagione?
“Sono molto felice del risultato che abbiamo ottenuto in campionato, ho sempre riposto molta fiducia nella mia squadra e spesso mi innervosivo se giocavamo male perchè ero convinto potessimo fare bene nonostante la giovane età e la poca esperienza. Personalmente dopo le prime partite di campionato me lo aspettavo già un risultato cosi in classifica e sono fiero dei miei compagni perchè siamo riusciti in questa bella impresa. La fase dei playoff sarà sicuramente difficile, per ora abbiamo vinto la prima gara di andata contro Portogruaro e questo è un segnale molto positivo, sono sicuro che mantenendo la contrazione senza farci prendere troppo dale emozioni saremo in grado di giocarcela alla meglio e passare questo primo turno di playoff. Poi il resto si vedrà”.
A livello personale, parlando sempre di carriera sportiva, quali sono i tuoi obiettivi? Fin dove credi di poterti spingere?
“Sinceramente non ho obiettivi particolari per il futuro, perchè sicuramente finchè la 4 Torri rimarrà in una categoria alta non sentirò il bisogno di trovare un’ altra squadra. Mi trovo molto bene qui, la considero una seconda casa. Il mio sogno sarebbe continuare a crescere insieme a questà società, magari salendo anche di categoria in un prossimo futuro perchè no. Principalmente la mia priorità è quella di crescere ancora a livello caratteriale, che sicuramente è lostacolo piu difficile che ho da superare al momento“.
Infine, parlaci un po’ di Simone Grazzi lontano dal campo: che tipo di persona sei? Quali progetti hai, nella vita, oltre al volley?
Fuori dal campo sono una persona abbastanza tranquilla, a parte la pallavolo non ho molti altri interessi. Al momento non mi dispiacerebbe trovarmi un lavoretto per occupare un po’ il tempo durante la giornata. Per il resto il mio futuro è ancora pieno di molti punti interrogativi e al momento non me la sento di sbilanciarmi. Sarebbe bello riuscire a trasformare in lavoro la mia passione per il volley, magari iniziando anche ad allenare i ragazzi piu piccoli.
L’auspicio, per Simone, è quello di fargli compiere il medesimo percorso del suo compagno di squadra, e amico, Victorio Ceban, recentemente convocato da Velasco per uno stage a Caorle con l’Under 21 di coach Frigoni. Non c’è fretta. Grazzi sta bene alla 4 Torri. Lì sente aria di casa. E “la casa – scriveva Plinio il Vecchio – è dove si trova il cuore”.
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