Era la finale delle squadre deluse da una stagione buona ma non perfetta. Entrambe le formazioni non sono riuscite a conquistare lo scudetto nella propria nazione. I polacchi si sono dovuti arrendere in finale allo Jastrzebski Wegiel di Gardini mentre l’Itas Trentino è uscita in semifinale per mano della Cucine Lube Civitanova.
È stata forse l’uscita in semifinale, oltre alla delusione in sé, a rendere complessa la strada dei ragazzi di Lorenzetti verso questa finale. Sono passati circa 25 giorni dall’ultima partita giocata e mantenere un ritmo gara può risultare difficile in condizioni del genere.
Se da un lato c’è una squadra che ha perso una grande occasione dall’altro ci sono le lacrime di Nikola Grbic a fine partita. Un incontro che i suoi ragazzi hanno dominato unendo fisicità alle capacità tecniche e tattiche. Al contrario di una Trento che difende poco, contrattacca poco e sbaglia molto al servizio
Con la vittoria per 3-1 (25-22, 25-22, 20-25, 28-26), il Grupa Azoty Kedzierzyn-Kozle vince così la prima Champions League, interrompendo così il dominio italo russo nella competizione.
I sestetti
Trentino: Lucarelli, Giannelli, Kooy, Nimir, Lisinac, Podrascanin, Rossini.
Zaksa: Kaczmarek, Kochanowski, Smith, Toniutti, Sliwka e Semeniuk e Zatorski
Il racconto della partita
La formazione di Lorenzetti passa subito avanti con l’ace di Kooy (1-4). Invece i giocatori dello Zaksa si mostrano fin dall’inizio molto fallosi al servizio. Smith si è inserito perfettamente nel match e diventa un problema per gli italiani sia a muro che in attacco; con il suo primo tempo arriva il primo vantaggio (12-11).
Un Challenge molto lungo seguito dal time out di Grbic ha creato problemi alla concentrazione dei trentini e permette invece ai polacchi di mantenere i due punti di distanza con l’ace di Smith. È Kaczmarek a chiudere il primo parziale in favore dei polacchi.
Dopo un primo set di alto livello Kooy fatica a esprimere la sua miglior pallavolo; mentre fila tutto liscio in attacco per il suo compagno di reparto brasiliano (5-7) e per Nimir (10-12). Dopo l’ace di Semeniuk ai danni dell’italo-olandese, quest’ultimo trova la panchina.
Entra Michieletto ma il risultato non cambia: secondo punto diretto dai nove metri per lo schiacciatore polacco (15-13). Non basta la reazione di Podrascanin dal centro per arginare i colpi di Sliwka, il quale si prende la responsabilità di mettere a terra il punto che vale il secondo set.
Trento comincia il terzo set con la consapevolezza che non può più sbagliare. Inizia a funzionare il servizio e Lucarelli mette a segno due punti diretti dai 9 metri (0-4). Toniutti sfrutta molto il gioco da centro campo, sia da prima che da seconda linea, e i ragazzi di Grbic riportano il punteggio in parità.
Ai due muri consecutivi di Podrascanin e si aggiunge il terzo di un ritrovato Nimir che valgono il 22 a 16. Dopo la diagonale nei due metri di Michieletto, Lucarelli sigla l’attacco del 25° punto e riapre la partita.
Il quarto set comincia senza che nessuna delle due squadre riesca a trovare il guizzo giusto per staccare l’avversaria. Sliwka infierisce sulla difesa dei gialloblù già pressoché inesistente realizzando anche il punto del 9 a 8 in palleggio.
Giannelli risolve un pallone impossibile in alzata ma non è la sua serata dai nove metri e la situazione rimane sul 22 pari. l’opposto olandese annulla il primo match-point (24-24) e tutto si deciderà ai vantaggi. Kaczmarek trova la zona di conflitto e chiude la partita scrivendo così la storia della sua società.
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