A margine del Consiglio Federale svolto oggi a Roma, è stata approvata una norma che fungerà da deterrente contro coloro i quali vorranno affiliarsi a leghe indipendenti.
Chi partecipa alla Superlega perde il diritto di giocare in Serie A: questo il sunto delle dichiarazioni del presidente Federale Gravina pronunciate a margine del consiglio di Lega calcio che si è tenuto oggi a Roma. Questo anche il succo del testo di una norma approvata in seno allo stesso consiglio che, difatti, ammonisce chiunque voglia staccarsi dalla FIGC, e dalle competizioni da essa organizzate, per partecipare a un altro campionato.
Non c’è possibilità di tornare indietro: “Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla Fifa, dalla Uefa e dalla Figc. La partecipazione a campionati di natura privatistica comporta la decadenza dell’affiliazione“. Questo il testo completo della norma che sancisce, nero su bianco, il rapporto vincolante tra i club e la rispettiva Federazione d’appartenenza.
Inter, Milan e Juventus, che stavano per cedere alle “avances” di Florentino Perez e di quello che da più parti è stato definito “un calcio per ricchi”. La Serie A ha una sua tradizione storica consolidata, e il presidente della FIGC Gravina, che la rappresenta a livello istituzionale, si è sentito in dovere di prenderne le difese. Un atto deciso ed ufficiale da parte del numero uno del calcio italiano, che riabilita l’immagine del nostro campionato.
Dall’altra parte c’è chi ancora crede che la Superlega sia un progetto fattibile e aspetta il momento propizio per riportarla in auge. Dovesse tentare, già sa a cosa andrà incontro.
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