L’Inter pareggia 1-1 con lo Spezia al Picco e frena ancora dopo il pari contro il Napoli. Nel turno infrasettimanale della 32° giornata di campionato, i nerazzurri vanno in svantaggio nel primo tempo con il gol di Farias e pareggiano con Perisic. Inter prima a 76 punti, a +10 sul Milan.
Altra mezza frenata per l’Inter, che dopo aver interrotto a Napoli la serie di undici vittorie consecutive pareggia 1-1 anche contro lo Spezia. Risultato che alla luce del KO del Milan contro il Sassuolo non risulta troppo deludente, ma che anzi permette ai nerazzurri di allungare e portarsi a +10 sui rossoneri secondi. Ma il gioco espresso, la prestazione e la mentalità non hanno portato buoni segnali alla squadra di Conte, apparsa quanto mai in difficoltà fisica e psicologica.
Nessun turnover per l’Inter che ripropone l’11 tipo con Perisic a riprendersi la fascia sinistra. Dopo i primi 10 minuti di studio e una manovra dall’andamento molto basso da parte dell’Inter, lo Spezia colpisce al 12° minuto con Farias, finalizzando un inizio propositivo della squadra di Italiano, compatta e aggressiva nel chiudere gli spazi all’Inter e organizzata col pallone in possesso.
Discesa sulla sinistra di Farias che rientra verso l’area, marcatura troppo morbida di Hakimi che permette il destro a giro dell’ala spezzina: errore grossolano di Handanovic che non trattiene e permette l’1-0 ai padroni di casa. Lo Spezia non si farà più vedere dalle parti di Handnaovic per il resto del match, ma nel primo tempo riesce a tenere in apprensione i nerazzurri.
Un Inter brutta e opaca che mette in scena tutti i difetti in un’unica serata. Mancano le idee di gioco, il sotto ritmo è una costante, manca velocità e soprattutto i nerazzurri sembrano spenti di testa e apatici nella volontà.
La fatica a produrre,attaccare e ad essere cattiva della squadra di Conte certifica di una squadra che probabilmente non né ha più nel fisico e nella mente, sicuramente spaventata dalla tensione dell’obiettivo e che unita a una mentalità non di ferro, crea una prestazione mediocre.
Deludono in troppi uomini chiave dell’Inter nella serata di La Spezia. L’ormai inadeguato Handanovic, regge il blocco difensivo, Brozovic si conferma regista non di talento, Barella impreciso e Eriksen tornato in ombra.
Perisic ha il merito di trovare il gol del pari al minuto 39, con un tap-in facile su servizio di Hakimi ma la prestazione rimane non convincente. Hakimi sta mostrando grossi limiti tecnici, che la velocità non sempre colma. In tono minore anche Lautaro e soprattutto Lukaku, autore forse di una delle sue peggiorI prestazioni all’Inter.
Nella ripresa lo Spezia si rintana nella propria metà campo, ma un Inter bloccata nelle idee e di testa può’ fare poco. Le occasioni ci sono con Lautaro che coglie un palo, Lukaku che si divora un gol fatto davanti a Provedel e due reti annullate per fuorigioco.
Ma l’impressione è che l’Inter abbia finito tutta la benzina psico-fisica possibile e non abbia più molto da dare. Allo Scudetto mancano 9 punti, ma viste le premesse e le condizioni non c’è da stare troppo tranquilli per la squadra nerazzurra.
VOTI E PAGELLE SPEZIA – INTER
Handanovic, 4: L’Inter subisce un solo tiro in porta contro lo Spezia e lo Spezia fa gol. Papera grossolana del portiere che nei fatti fa bruciare 2 punti ai suoi. E sono 4 punti persi in pochi giorni dopo l’autogol goffo di Napoli. Inadeguato.
Bastoni, 6: incolpevole sul gol, un po’ impreciso in fase di impostazione bassa ma comunque fa la sua partita di buona costanza come tutto il pacchetto difensivo nerazzurro, che gol subito a parte non rischia più. Dalla sua parte Agudelo fa poco.
De Vrij, 6: partita senza troppe sbavature, controlla prima Piccoli e poi Galabinov senza problemi. Nella ripresa prova ad alzare un po’ la difesa, come testa uno dei pochi a non mollare.
Skriniar, 6: il gol arriva dalla sua parte, ma la colpa è di Hakimi. Farias nella sua zona è sicuramente più intraprendente, ma dopo il gol non è più pericoloso. Solita prestazione solida, sfiora il gol da angolo nella ripresa, ma la palla si ferma sulla linea.
Hakimi, 4.5: altra brutta partita dell’esterno marocchino. Ok fa l’assist dell’1-1 ma continua a fare errori tecnici semplici, a sbagliare scelte decisive da ultimo passaggio. Ed è principalmente colpa sua il gol subito: si fa prendere in velocità da Farias e la marcatura è troppo morbida.
Perisic, 5.5: gol con tap-in che vale il pari, ma per il resto gara con più ombre che luci. Nel primo tempo è buono in copertura, ma fa male in fase di spinta e inserimento sul gol a parte fa troppo poco. Nella ripresa quasi si eclissa, perché l’Inter gioca soprattutto sull’out destro. Esce al 73° per Young (s.v).
Eriksen, 5.5: il bel gol contro il Napoli poteva essere una carica in più, invece il danese è tornato in modalità soporifera. Mai una giocata, mai un dribbling o un cambio passo. Si adegua alla mediocrità di gioco e di testa dei suoi. In una partita bloccata, la sua classe avrebbe dovuto fare la differenza. Esce al 73° per Sanchez (s.v).
Brozovic, 4: altra partita che conferma che il croato non è un regista, m un buon centrocampista difensivo. Primo costruttore di gioco nerazzurro, la sua lentezza e mancanza di talento è uno dei problemi del non-gioco dell’Inter. Mai una giocata veloce, nessuna verticalizzazione o cambio ritmo. Come sempre fa meglio in copertura e quando non ha la palla, ma non sarebbe quello il suo compito.
Barella, 5: Sono troppe partite che l’ex Cagliari sta andando sotto ritmo. Sarà stanchezza e poca lucidità, ma sta perdendo tutte le sue caratteristiche. Basta strappi o inserimenti, o anche giocate a eludere il pressing. Troppo spento, si limita a fare lavoro di copertura ma non basta.
Lautaro Martinez, 5: prestazione indecifrabile del 10 dell’Inter. Nel primo tempo è assente ingiustificato, nella ripresa colpisce un palo e gli viene annullato un gol ma sembra avulso dal resto della squadra e manca totalmente il legame con Lukaku.
Lukaku, 4.5: ci sono giustificazioni? sì. Non ha ricambi all’altezza? sì. Conte non lo cambia mai anche quando è in palese deficit fisico? Certo. Ma che il 9 belga non riesca a imporsi una volta sul duo difensivo Ismajli e Terzi dovrebbe far riflettere. Sempre chiuso e anticipato, mai una giocata decisiva e troppa imprecisione nel primo tempo in cui non tira mai in porta. Nella ripresa gol annullato per fuorigioco, ma soprattutto si divora un gol fatto, cercando il narcisismo inutile e un dribbling di troppo.
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