Dopo le defezioni dei club inglesi, anche Milan, Juventus e Atletico si ritirano. Il progetto Superlega muore dopo appena tre giorni.
Settantadue ore: tanto è durato il progetto di una Superlega europea portato avanti da alcune delle migliori squadre dell’intero continente. Dei dodici membri inizialmente previsti, sei hanno fatto dietrofront ieri: si trattava di tutti i club della Premier che sono stati coinvolti in questa iniziativa.
Oggi è toccato ad altre squadre accantonare un’idea portata avanti così prepotentemente nelle ultime ore: Atletico Madrid, Milan e Juventus hanno annunciato la propria “ritirata”. Emblematico il ripensamento dei bianconeri, in quanto il presidente Agnelli, insieme a Florentino Perez, era uno dei maggiori promotori di questa nuova competizione.
Tra i motivi principali che hanno spinto i club fondatori a fare un passo indietro, sembra esservi la mole di polemiche che sono seguite all’annuncio dato dal New York Times solo tre giorni fa. La creazione di un campionato a circuito chiuso, che avrebbe permesso ai club più ricchi di allargare ulteriormente la forbice rispetto alla concorrenza, ha suscitato brusche reazioni da più parti, coinvolgendo anche esponenti del mondo politico come Boris Johnson.
Si può parlare di sport quando viene a mancare il concetto di meritocrazia? Questa la domanda che hanno sollevato tutti coloro i quali si siano schierati al fianco della UEFA, che rischiava di uscire fortemente ridimensionata dallo scontro con i titani del calcio.
In tanti hanno parlato di “non sport”, a fronte di un campionato che avrebbe accolto e incentivato un ristretto numero di squadre, selezionate solo per la loro importanza economica e non per i meriti sportivi.
Addio alla Superlega: i messaggi di Milan e Atletico Madrid
Così, come fatto dall’Arsenal ieri, anche Atletico Madrid e Milan ci hanno tenuto a scusarsi con i tifosi per aver aderito ad una lega che scalfiva il loro ideale di competizione sportiva:
“Il Consiglio di amministrazione dell’Atletico de Madrid – si legge sul sito dei colchoneros – riunitosi questo mercoledi’ mattina, ha deciso di comunicare formalmente alla Super League e al resto dei club fondatori la propria decisione di non ufficializzare definitivamente la propria adesione al progetto. L’Atletico de Madrid ha deciso lunedi’ scorso di aderire a questo progetto in risposta a circostanze che oggi non esistono più. Per il club è essenziale l’armonia tra tutti i gruppi che compongono la famiglia rojiblanca, soprattutto i nostri tifosi. La rosa della prima squadra e il suo allenatore hanno mostrato la loro soddisfazione per la decisione del club, consapevoli che i meriti sportivi devono prevalere su ogni altro criterio”.
Ai tifosi si è rivolto anche il DT del Milan Paolo Maldini che, pur dicendosi estraneo ai discorsi sulla creazione della Superlega, ci ha tenuto a scusarsi: “Con tutti i milanisti e quanti si sentano traditi dai valori fondamentali di questo sport e che noi abbiamo sempre rispettato”.
Il progetto Superlega sembra dunque appartenere ormai al passato. Si ritorna al calcio così come l’abbiamo sempre conosciuto: magari meno dinamico e appetibile, come nei propositi di Perez, ma sicuramente più emozionante e meritocratico.
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