Si sgretola, poco a poco, il sogno della creazione di una Superlega europea: i club inglesi fanno dietrofront.
Rischia di estinguersi prima di venire alla luce il progetto di una Superlega europea che dovrebbe raccogliere in sé le migliori squadre del continente. Nelle ultime ore infatti, le squadre inglesi, che rappresentano il blocco più importante del gruppo fondatore, si sono defilate. In ordine: le due squadre di Manchester, l’Arsenal, il Tottenham e il Liverpool. Mentre in casa Chelsea continuano le riflessioni.
La decisione delle squadre britanniche è giunta alla fine di una riunione tenuta in serata con gli altri membri fondatori, ai quali hanno comunicato la propria volontà di astenersi, almeno per il momento. C’è chi, come il Manchester City, aveva già annunciato il suo ripensamento nel pomeriggio ottenendo anche il “bentornato” del presidente Ceferin, e chi come l’Arsenal e il Manchester United ha fatto un passo indietro stasera, per ragioni che appaiono più “sentimentali”:
“Gli ultimi giorni ci hanno mostrato ancora una volta la profondità del sentimento che i nostri tifosi di tutto il mondo hanno per questo grande club e per il gioco che amiamo – si legge sul comunicato dei “Gunners” – non avevamo bisogno che ce lo ricordassimo, ma la risposta dei tifosi nei giorni scorsi ci ha dato il tempo per ulteriori riflessioni e riflessioni. Non è mai stata nostra intenzione causare tanta angoscia, tuttavia quando è arrivato l’invito a entrare in Super League, pur sapendo che non c’erano garanzie, non volevamo essere lasciati indietro per assicurarci di proteggere l’Arsenal e il suo futuro. Come risultato dell’ascolto dei tifosi e della comunità calcistica in generale negli ultimi giorni, ci stiamo ritirando dalla proposta di Super League. Abbiamo commesso un errore e ce ne scusiamo”.
La Superlega, dunque, non si farà. Manca gran parte dello “zoccolo duro” che avrebbe dovuto arricchire la competizione. Ceferin pare aver vinto la propria battaglia, mentre dalla Spagna piovono accuse di corruzione sui vertici della UEFA, tacciata di aver pagato i club inglesi per convincerli a desistere. Qualunque sia la verità, il mondo del calcio si tiene al riparo da una svolta di portata epocale. La “restaurazione” è finalmente compiuta.
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