La squadra di Santarelli batte Novara, 3-1 in gara due, e vince uno Scudetto mai come quest’anno meritato.
Una squadra invincibile. Una cavalcata inarrestabile. L’Imoco Volley Conegliano ha solo messo, nero su bianco, il finale scontato di una stagione che l’ha vista dominare dall’inizio alla fine. Impresso il proprio nome nell’albo del campionato di Serie A1 volley femminile per la quarta volta. Le “Pantere” hanno sconfitto Novara 3-1 nella gara due della finale Scudetto, e hanno impreziosito la propria stagione con la conquista del terzo trofeo stagionale.
Se la vittoria gialloblù non fa notizia, vi commuoverà sapere che a mettere il sigillo finale sulla partita e sul campionato è stata Raphaela Folie. Proprio colei che ha vissuto la stagione più tribolata della sua carriera, colpa di un ginocchio che non le ha dato tregua. Quasi a voler dimostrare la coesione del gruppo, dove ogni elemento è complementare e indispensabile, la centrale altoatesina ha messo a terra il pallone finale del 22-25, per poi stringersi nell’abbraccio delle compagne che l’hanno sostenuta in questo momento difficile.
I numeri di questa corazzata sono inequivocabili: 24 vittorie su altrettante gare disponibili; 72 punti su 72; 72 set vinti e solo 8 lasciati per strada. Nella stagione delle 63 vittorie consecutive, (che si spera diventino 64), non v’è spazio per sbavature. Almeno in campionato, la squadra del Prosecco non ha lasciato neanche le briciole agli avversari, cucendosi sul petto il meritato emblema della superiorità.
Rosa lunga e gruppo compatto
Una recita impeccabile che nasce, come sempre accade, dalle mani di un regista sapiente. Giusto dare merito al DS Pietro Maschio, che sin dalla scorsa primavera ha lavorato alacremente per scegliere le giuste interpreti da affidare alle cure del Demiurgo Santarelli, che ha poi plasmato una macchina perfetta.
Non un’impresa semplice: l’Imoco, come tutte le squadre del campionato, è stata costretta a ridimensionare il budget a causa della pandemia. Detto che lo “zoccolo duro” è stato in gran parte riconfermato, e questo è già da ascrivere ai meriti della società, ha lasciato Conegliano una giocatrice affermata come Sorokaite (Giappone), oltre alla Ogbogu (volata in Turchia), e alle promettenti Terry (destinazione Firenze) e Fersino (Bergamo).
La necessità d’arrangiarsi ha spinto Maschio ad aguzzare l’ingegno. Gran parte dei nuovi arrivi sono frutto di intuizioni sue e del coach: l’opposta Gicquel, incrociata di sfuggita in un’Europa già minacciata dal Covid; la giovane Butigan, creatura grezza della Croazia di Santarelli; l’americana Adams, che non era mai entrata nei radar della Nazionale a stelle e strisce; per finire, Lara Caravello, una schiacciatrice reinventata libero che si era fin lì divisa tra campo e lavoro da impiegata in fabbrica.
Una serie di scommesse che sono state tutte ricompensate: l’Imoco è apparsa più compatta che mai, più forte anche del virus e di alcuni problemi fisici che hanno tormentato alcune delle sue corazziere. Santarelli ha potuto attingere a piene mani da tutte le giocatrici a sua disposizione. Ciascun elemento si è subito trovato a proprio agio, e il risultato è sempre stato solo uno: la vittoria.
Dopo aver triturato ogni avversaria apparsa al suo cospetto, l’Imoco ha concesso un finale “thrilling” nell’ultimo atto, quando ha sofferto al cospetto di una Novara che pure era riuscita a battere per sei volte in stagione, e che forse avrebbe meritato di prolungare la serie a gara tre.
A tutta verso il Vakif
Cosa manca per scrivere la sceneggiatura perfetta? Paradossalmente, un finale senza effetti: gli occhi di tutti sono puntati alla supersfida del primo maggio, quando ci si giocherà la Champions League (unico trofeo assente in bacheca) contro le turche del Vakif. Stavolta il brivido non sarà concesso: tutti vorranno solo vincere, come hanno fatto finora. Pazienza se sarà un finale scontato.
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