Il presidente del Real al Chiringuito: “L’attuale sistema economico ci porterà al collasso. Ma siamo disposti al dialogo”.
Insieme ad Andrea Agnelli è il principale fautore della Superlega che sta per nascere: Florentino Perez, presidente del Real Madrid, ha spiegato al “Chiringuito” le caratteristiche e le ambizioni che avrà la sua nuova creatura. Superlega che, attraverso le parole di Perez, è stata creata per garantire ai club di alta fascia un modello economico più sostenibile, che consenta loro di coprire i costi elevati ed espandersi ulteriormente:
Come Bernabeu – “Siamo in un momento di enorme difficoltà. Il calcio per colpa della pandemia ha perso 5 miliardi di euro”, le parole di Perez. Il presidente dei “blancos” annuncia una vera e propria rivoluzione, paragonabile a quella verificatasi negli anni ’50, con la creazione della Coppa Europa, primo trofeo internazionale a contrapporre squadre campioni di diversi Paesi:
Sempre il Real Madrid a precorrere i tempi: all’epoca fu Santiago Bernabeu, storico calciatore e presidente delle “Merengues” che dà oggi il nome allo stadio casalingo, a concepire la nuova competizione. Non si immaginava, certo, che il Real ne avrebbe vinte ben 13: “La sua idea ha rivoluzionato il calcio – afferma Perez – ha cambiato la storia del ora succederà lo stesso”.
Superlega: nuovi introiti per salvare il calcio
Per fare la storia servono spesso armi importanti, e nel calcio di oggi la vera potenza di fuoco è rappresentata dai soldi, che permettono alle squadre di allestire organici più completi e pagare ingaggi più alti. Perez esagera, forse. Indica la Superlega come unico viatico per salvare il calcio: “L’unico modo per sopravvivere è generare nuovi introiti. L’attuale Champions League non è attrattiva, lo diventa solo in marzo, la gente non vuole vedere partite contro squadre modeste”.
Introiti che passano dagli investimenti delle televisioni, che sicuramente non sarà difficile attrarre vista la grande concentrazione di campioni che, si prevede, parteciperà a questa nuova competizione.
Superlega: investimenti a cascata
Guai, però, a parlare di avidità. Perez illustra un progetto economico che prevede di generare ricchezza e ridistribuirla a tutti, secondo un modello a cascata che, partendo dall’alto, arrivi verso i club minori. Uno dei mezzi per raggiungere lo scopo è il calciomercato: “È come una piramide – spiega Perez – noi generiamo introiti e li ridistribuiamo verso il basso. Potremmo comprare i loro giocatori, così i club che vendono incassano”.
“Ci sono 4 miliardi di appassionati nel mondo, che non aspettano altro se non vedere giocare i grandi club. Se i grandi club incassano, possono redistribuire la propria ricchezza agli altri. Si è parlato di una lega di ricchi per ricchi, ma noi siamo mossi da intenti solidali”.
Alla tavola rotonda potrebbero poi iscriversi altre cinque partecipanti. Un segno di apertura della Superlega nei confronti dell’altro calcio, che verrà inevitabilmente depauperato da questa scissione: “Hanno detto che la nostra è una Liga chiusa e non è così, ci sono 5 posti liberi per chi li merita. Ancora non abbiamo stabilito i criteri di qualificazione, ma lo faremo. Il nostro non è certamente un progetto chiuso”
Superlega: nessuna paura della UEFA
Poi c’è la UEFA, che si è elevata a nemico numero uno di un progetto definito “orribile” dal presidente Ceferin: “Ceferin? Un presidente UEFA non può comportarsi come lui ha fatto – il giudizio secco di Perez – Ha usato termini pessimi per rivolgersi al presidente di un club storico come la Juve”, dice il numero uno del Real riferendosi alle dichiarazioni del presidente UEFA, che ha definito Agnelli “La più grande delusione mai vista”. Il giudizio di Perez su Ceferin è altrettanto caustico: “È un impresentabile”.
UEFA che ha minacciato i club aderenti alla Superlega di esclusione con effetto immediato dalle proprie competizioni: “Non possono escluderci dalla Champions – afferma Perez, sicuro – Non vi sono i presupposti legali”.
Superlega: ripensare al calcio in tutte le sue sfaccettature
La Superlega non sarà solo un campionato in stile NBA: potrebbe tramutarsi in un laboratorio per sperimentare nuove soluzioni che potrebbero, nelle intenzioni di Perez, “snellire” questo sport e renderlo più appetibile, soprattutto presso le nuove generazioni: “I giovani trovano le attuali partite troppo lunghe. Va ripensato il sistema, e magari vanno accorciate. Il mondo sta cambiando continuamente e non possiamo voltare le spalle ai giovani, trascurare i loro interessi”.
Le spalle, per ora, i club di Superlega rischiano di voltarle alla UEFA. Ma il mondo va avanti, e con esso il calcio, che non sarà più come prima.
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