Il Presidente UEFA rincara i toni della polemica: “Proposta orribile. Club mossi solo dall’avidità”.
E guerra sia: l’annuncio dell’imminente creazione di una Superlega europea da parte del New York Times non ha lasciato indifferente il presidente della UEFA Aleksander Ceferin, che dal vertice tenuto oggi a Montreux, dove sono state annunciate anche novità per ciò che riguarda la Champions League del prossimo triennio, ha usato parole al vetriolo nei confronti dei dodici club secessionisti.
“La Uefa e il mondo del calcio sono uniti contro questa proposta orribile che è stata portata avanti da pochi club europei sospinti solo dalla loro avidità. La famiglia del calcio, le governance sono tutti uniti contro questo progetto senza senso. Vorrei ringraziare tutti i club, eccetto quei 12. La loro idea è uno sputo in faccia a chi ami il calcio”.
“Le squadre competono sulla base del merito, non per decisione di pochi avidi – ha proseguito Ceferin rimarcando un concetto che gli sta parecchio a cuore: la meritocrazia. Un fondamento dello sport che i club della presunta “élite” europea sembrano aver dimenticato, tradendo la fiducia di chi, fino ad oggi, ne ha tutelato e curato gli interessi, permettendo loro di raggiungere lo status di superpotenze del calcio mondiale.
Superlega, la UEFA passa al contrattacco: niente Mondiali ed Europei per chi vi partecipa
Messe con le spalle al muro, UEFA e FIFA non possono far altro che utilizzare le armi a loro disposizione ed uscire a testa alta da questa battaglia. Come il sottoscritto lamentava in un articolo pubblicato ieri, si va verso un mondo del calcio suddiviso in due emisferi non comunicanti: da una parte lo spettacolo dei “ricchi” che, incentivati da un maxi prestito della JP Morgan, e svincolati dal Fair-play finanziario, potranno permettersi ingaggi ancora più ricchi e far crescere ulteriormente il proprio livello di competitività, già piuttosto alto rispetto alla media. Dall’altra parte resterà il vecchio “status quo”, con la UEFA che si troverà ad organizzare però tre competizioni in “tono minore”. Champions, Europa League e Conference League rischiano di perdere le loro stelle più luminose, quelle che accendono gli interessi del pubblico, e rimanere dunque inghiottite dal nuovo che avanza.
L’unica arma con cui le Federazioni possano difendersi o, quantomeno, conservare una propria dignità, è escludere i partecipanti a questa Superlega dalle proprie competizioni. Ceferin fa ricadere l’accento su Mondiali ed Europei, da sempre la massima aspirazione, insieme alle Olimpiadi, di chiunque pratichi uno sport a livello professionistico: “Chi parteciperà alla Superlega – assicura Ceferin – non potrà prendervi parte”.
Affermazione che non è piaciuta però al sindacato dei calciatori (FIFPRO), che parla di diritti dei calciatori violati, a dimostrazione di quanta diversità di vedute regni anche nel mondo del professionismo.
Non resta che provare a pungolare gli atleti in tutti i modi, facendo anche leva sul loro sentimento nazionale: servirà a fare un passo indietro?
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