Il tennista greco si sbarazza di Rublev con un doppio 6-3. Troppa la sua superiorità tecnica sulla terra rossa, a fronte di un avversario che ha sbagliato tanto e non ha giocato al massimo delle sue possibilità.
Stefanos Tsitsipas incoronato nuovo principe della terra rossa: sul campo Ranieri III del Masters 1000 di Monaco il tennista greco ha la meglio su Andrej Rublev, liquidato in poco più di un’ora con un doppio 6-3. Nello scontro tra ragione ed istinto prevale la prima. Tsitsipas ha disputato un match sontuoso, mettendo in campo una varietà di colpi che ha lasciato di stucco il rivale.
Rublev è poca cosa: un ace, qualche turno di servizio tenuto a zero, ma l’impressione netta che non abbia giocato al massimo delle sue possibilità. Il russo, forse fiaccato dalle due ore e mezza di gioco supplementare disputate rispetto all’avversario, non è riuscito ad imporre il suo solito ritmo aggressivo alla gara. Tsitsipas lo ha atteso sapientemente al di fuori del campo, e lo ha messo in difficoltà con ottime prime di servizio che hanno fruttato tante risposte in rete.
Masters 1000 Montecarlo, finale Tsitsipas-Rublev: il racconto del match
La gara si mette subito in discesa per Tsitsipas che, dopo aver vinto il primo game ai vantaggi, trova il break sul 30-40 in un secondo gioco caratterizzato da molti errori dell’avversario.
Rublev soffre tanto il successivo turno di battuta e manda ben tre risposte in rete, così da consentire a Tsitsipas di volare sul 3-0 dopo neanche un quarto d’ora di gioco.
Anche il quarto game sembra destinato a finire presto, con Rublev che manda out il rovescio dello 0-30, ma Tsitsipas concede qualcosa di troppo col dritto e, alla fine, il suo avversario tiene la prima battuta a 15.
Tsitsipas apre con il primo ace personale il quinto game, mettendo ancora più pressione all’avversario che manda out un rovescio e un dritto, chiudendo a zero sul 4-1.
Rublev risponde presente solo quando ha la possibilità di servire: un paio di errori commessi da Tsitsipas, tra cui una smorzata in rete, lo fanno andare sul 40-15 nel sesto game. Il greco riprende in mano le redini del gioco, prolunga lo scambio, e costringe all’errore un Rublev poco reattivo (40-40). Il russo riesce comunque a spuntarla ai vantaggi, trasformando un bel contropiede finale.
Nel successivo game, con servizio in mano a Tsitsipas, non c’è storia: il greco tiene a zero la battuta dopo aver messo a segno un dritto e servizio e un’altra delle sue smorzate col rovescio.
Sotto 5-2, Rublev prova a non essere da meno e, dopo l’ace del 30-0, costringe l’avversario a buttare via un rovescio e a prolungare il set. Set che si chiude comunque nel game successivo quando Tsitsipas fa valere tutta la sua classe col dritto incrociato (30-0) e tiene un altro turno di battuta a zero sfruttando la frenesia dell’avversario.
Nel secondo set c’è un barlume in più di equilibrio, ma non basta per cambiare l’inerzia del match: Rublev prova ad attaccare scendendo a rete, ma il match con Evans ha dimostrato che Tsitsipas si trova a suo agio anche quando costretto a giocare più internamente.
Rublev tiene la prima battuta dopo i vantaggi con il dritto di Tsitsipas che scappa lungo. Il greco chiude però a 30 il game successivo con un servizio e dritto, per poi firmare un nuovo break ai vantaggi con Rublev che manda out il rovescio.
L’ace con cui Tsitsipas tiene la battuta a zero e scappa sul 3-1 sembra chiudere il match, ma Rublev trova ancora forza per reagire con un ottimo turno di servizio successivo.
Il 3-2 non riesce a galvanizzare il russo, che si dimostra incapace di strappare la battuta all’avversario e continua a commettere troppi errori: il 4-2 è frutto di un suo errore col rovescio, mentre nell’ottavo game commette tre errori consecutivi col dritto, dopo aver subito l’iniziale ace del 15-0.
Ci si trova così sul 5-3 e Tsitsipas chiude la pratica con un ultimo game di alta scuola: un suo rovescio lungolinea costringe Rublev a mandare la palla in rete per lo 0-15. Il tennista russo sbaglia ancora col dritto, e poi spreca una volée sottorete (15-40). L’ultimo punto è ancora un regalo di Rublev, che colpisce male col rovescio e vede volare via la pallina, così come la possibilità di conquistare il primo Masters 1000 della sua carriera. Impresa che invece riesce a Tsitsipas, a 23 anni atleta sempre più maturo.
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