Il Pescara non potrà scendere in campo per due settimane, a decorrere dal 12 aprile, e così le sfide importantissime contro Entella, Cosenza e Reggiana, previste originariamente il 17, 20 e 24 aprile, non potranno disputarsi e verranno recuperate in data da destinarsi.
La motivazione è negli otto positivi al Coronavirus riscontrati dal giro di tamponi effettuati, sette giocatori e un membro dello staff tecnico; praticamente un focolaio. Isolati i positivi, i negativi potranno allenarsi in gruppo.
Oltre a mettere in subbuglio il campionato, soprattutto la zona playout, questa decisione fa infuriare il patron dell’Ascoli Massimo Puccinelli, il cui club è coinvolto nella lotta per la salvezza al pari degli abruzzesi, dei liguri, degli emiliani e dei calabresi: “Se vogliamo mantenere intatta la regolarità del campionato sono del parere che, dopo quanto successo a Pescara, il torneo vada fermato. Urge un Consiglio di Lega sul tema, prima possibile. Può andar bene giocare questa giornata, la 34°, ma poi tutto deve essere fermato altrimenti sarà un campionato totalmente irregolare“.
Le parole di Puccinelli sono pienamente condivisibili, ma non percorribili poiché non è certo il primo focolaio e il campionato non è stato mai interrotto e non sarebbe corretto viste le decisioni prese precedentemente.
Quanto accaduto provocherà, probabilmente, lo spostamento di playoff e playout: la riunione di Lega avvenuta ieri ha fissato i primi dal 10 al 27 maggio e i secondi il 15 e 21 maggio, ma non sono escluse, anzi sono probabili, nuove date.
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