L’allenatore atalantino si è reso protagonista di uno spiacevole gesto, interrompendo un controllo antidoping in corso nei confronti di un suo calciatore. Deferito, riscia di saltare la finale di Coppa Italia.
Venti giorni di squalifica: questa la pena richiesta dal procuratore federale antidoping Pierfilippo Lavani per Gianpiero Gasperini. Il tecnico dell’Atalanta si è infatti reso protagonista di uno spiacevole gesto quando, lo scorso 7 febbraio, ha interrotto in modo brusco un test antidoping “a sorpresa” effettuato da un ispettore di Nado Italia nei confronti di quattro dei suoi calciatori:
Gasperini, come recita la motivazione pubblicata da Laviani, “Ha insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l’intero sistema antidoping, interrompendo un test in corso su un calciatore dell’Atalanta e obbligando il giocatore ad andare ad allenarsi”.
Gianpiero Gasperini, comunica l’Ansa, verrà ora giudicato dal tribunale nazionale antidoping il prossimo 10 maggio. Se la richiesta di Laviani dovesse essere accolta, Gasperini rischierebbe di saltare le ultime tre gare di campionato, contro Benevento, Genoa e Milan, ma soprattutto la finale di Coppa Italia contro la Juventus, il prossimo 19 maggio, appuntamento di punta della stagione. Durante l’eventuale periodo di sospensione, all’allenatore di Grugliasco verrebbe impedito ogni contatto con i giocatori e il suo staff.
Al tecnico piemontese viene contestata la violazione dell’articolo 3, comma 3, del codice sportivo antidoping che punisce qualsiasi comportamento offensivo nei confronti del personale addetto ai controlli con squalifiche fino a sei mesi.
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