La FIGC ha dato il suo tanto atteso lascia passare per la creazione di una Sala Unica VAR, non più a Coverciano ma altrove.
Il progetto di una sala VAR unica e centralizzata è da sempre uno degli obiettivi sui quali la Federazione si è più spesa arrivando, finalmente, al punto della situazione.
La Federazione ha, infatti, scelto la città di Lissone (Monza) come sede di tale progetto.
Il voto definitivo, ormai quasi una formalità, verrà dato nell’assemblea di Lega in programma per martedì prossimo.
A Coverciano rimarrà solo il simulatore della tecnologia VAR, utilizzato come strumento di apprendimento per tutti gli arbitri del mondo dal 2018, anno di svolta in questo senso per il calcio moderno.
La sala video unica sarà operativa dalla prossima stagione e la scelta di Lissone (300 km a nord di Coverciano) non è casuale.
La cittadina brianzola è la sede delle EI Towers, un vero e proprio crocevia di antenne satellitari, fibra ottica ed alta tecnologia diffusiva, utilizzata molto spesso da Mediaset per la trasmissione dei propri programmi TV (l’azienda è ancora proprietaria del 40% del complesso di torri).
Tale piano rimane di fattura federale e sarà l’A.I.A. (Associazione Italiana Arbitri) a fornire, come di consueto, gli arbitri per i monitor, mentre la Lega di Serie A si occuperà dei componenti Hardware.
Vediamo in cosa consiste questo quartier generale VAR: dodici postazioni divise in diverse sale che ospiteranno il VAR, arbitri ed operatori vari. Una “control room” che raccoglierà tutti i dati provenienti dai diversi campi di Serie A ed eventualmente una c.d. area “hospitality” per tutti gli addetti ai lavori che ruotano attorno a questo mondo.
In più, così facendo, arbitri e dirigenti potranno finalmente avere un loro spazio in TV dove poter commentare le loro scelte prese sul campo da gioco, una vera e propria ridefinizione del ruolo del direttore di gara da qui ad un anno.
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