Il regime nordcoreano ha preso questa decisione al fine di preservare la salute dei propri atleti vista la complicata situazione sanitaria globale. Ma da Seoul rilanciano: “C’è ancora tempo per tornare indietro”.
La Corea del Nord non prenderà parte alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2021. La decisione è stata annunciata oggi dal ministero dello sport nordcoreano, che lo scorso 25 marzo, in un vertice con il Comitato Olimpico Coreano, ha deliberato di “disertare” l’importante kermesse estiva per proteggere i propri atleti “Dalla crisi mondiale causata dal Covid-19”.
Una scelta legittima, che però fa compiere un passo indietro al regime di Kim in fatto di relazioni internazionali: lo sport, grazie alla partecipazione della Corea del Nord ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, si era dimostrato un importante veicolo per riavvicinare diplomaticamente le due coree. Riavvicinamento che rischia di subire ora una brusca frenata, come dimostrano le reazioni arrivate da Seoul:
“Avevamo sperato che le Olimpiadi potessero essere un’opportunità per registrare progressi nella riconciliazione tra le Coree e nella cooperazione e per portare la pace nella penisola coreana. – Affermano portavoci del ministero dell’unificazione – è sconfortante che sia diventato tutto difficile a causa della situazione del Covid-19“.
“Sosteniamo il Giappone che ospita le Olimpiadi con misure anti-Coronavirus e poiché le Olimpiadi sono una festa della pace e c’è ancora tempo, speriamo che la Corea del Nord partecipi“, è invece l’auspicio del ministero degli esteri, a testimonianza di come il governo di Moon Jae-In veda nelle OIimpiadi un’opportunità per ricucire i rapporti con lo Stato “gemello”. Non dovesse tornare sui propri passi, questa sarebbe la prima edizione dei Giochi cui la Nord Corea non partecipi, dopo aver boicottato, per ragioni politiche, le rassegne di Los Angeles 1984 e Seoul 1988.
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