L’Inter vince 1-0 contro il Bologna nel posticipo della 29° giornata di campionato e consolida il primo posto in classifica, allungando a +8 sul Milan e a + 12 sulla Juventus. Decisivo il 20° gol stagionale di Lukaku nel primo tempo.
Dopo tre settimane di stop tra il rinvio della partita contro il Sassuolo e la sosta per le nazionali, l’Inter riprende la sua corsa in campionato vincendo a fatica 1-0 contro il Bologna al Dall’Ara e cogliendo la nona vittoria consecutiva. Nerazzurri ora a 68 punti (e con una gara da recuperare), a +8 sul Milan secondo e a +12 sulla Juventus (anche i bianconeri con una gara in meno).
L’Inter trova i 3 punti, approfitta dei pareggi delle rivali ma continua a non convincere sul piano della prestazione, in un match oggettivamente meglio giocato dal Bologna che viene punito dall’unica azione offensiva nerazzurra.
Con il forfait di Perisic e de Vrij costretto alla panchina, rispetto al consueto 11 Conte ripropone titolare Ranocchia al centro della difesa e sulla fascia sinistra spazio per Young.
Come contro Parma, Atalanta e Torino, l’Inter dimostra di avere poche idee in fase di costruzione e una preoccupante mancanza di gioco. I nerazzurri sono lenti, mancano i movimenti con o senza palla e l’approccio alla gara è totalmente sotto ritmo.
Un Inter con poca voglia di giocare e imporsi, per nulla cattiva e con poca se non nulla mentalità da grande squadra. Il primo tempo è soporifero e mediocre, sufficiente il solo blocco difensivo, sulle fasce manca totalmente spinta (Hakimi peggiore in campo, Young ormai ex giocatore). In difficoltà il centrocampo che poco inventa e si limita a coprire (tutti imprecisi i tre di centrocampo e poco brillanti in fase di copertura) e Lautaro e Lukaku costretti alle sportellate ma creando 0 pericoli.
Mihajlovic prepara bene il match, organizzando un pressing alto e offensivo andando a prendere in duelli individuali la prima costruzione interista, che va spesso in difficoltà. L’impostazione bolognese è sia un gioco di ripartenza e ricercare i tecnici e veloci trequartisti, sia un gioco propositivo che parte da centrocampo.
I padroni di casa mancheranno in efficacia davanti (nel primo tempo 1 solo tiro nello specchio e un’occasione per Soriano), ma contengono bene un Inter mollissima e troppo lenta. La sola sbavatura arriva al 31° con l’unica azione costruita dall’Inter in partita: imbucata di Young a sinistra per Bastoni che si sgancia e arriva fino all’area, cross per Lukaku che impatta di testa e insacca a porta vuota dopo la respinta del palo. 0-1 per l’Inter.
La ripresa non cambia di canovaccio, se non con un Inter ancora più deludente e con un approccio debole e senza gioco, con tante perdite di tempo, spezzettamenti e falli. Con Conte che all’ora di gioco leva Eriksen per mettere il solito inadatto Gagliardini.
Unico sussulto il palo di Lautaro Martinez. L‘Inter non attacca (come per quasi tutta la partita), pensa a coprirsi e il Bologna non sfonda (a parte un tiro centrale di Sansone bloccato da Handanovic). L’Inter vince, ma il gioco e la mentalità di una presunta grande squadra non ci sono. Il come si vince è ancora domanda attuale.
VOTI E PAGELLE BOLOGNA – INTER
Handanovic, 6: Occasione di Soriano in cui viene graziato a parte, il Bologna farà solo due tiri nello specchio di porta in 90 minuti. Il portiere è nerazzurro a disinnescarli entrambi e a dare sicurezza al reparto.
Ranocchia, 6: chiamato a sostituire de Vrij ha il compito non facilissimo di contenere Barrow. Spesso è bravo a non concedergli profondità, ma nel secondo tempo usa un giallo cinturando l’attaccante del Bologna che stava partendo in contropiede. Trasmette meno certezze del difensore olandese, ma poteva fare peggio.
Skriniar, 6: Dalla sua parte Sansone non gli crea grossi pericoli e soffre poco. Fa una prestazione solida, pensando ovviamente a difendere e coprire ma è impaurito in impostazione. Senza infamia e senza lode.
Bastoni, 6: dalla sua parte Skov Olsen è più intraprendente e deve faticare di più avendo come partner un inadatto Young. In difficoltà ad impostare, ma una sua discesa e assist regalano l’1-0 che vale la partita.
Young, 5.5: non spinge più in fase d’attacco e non dà l’idea di essere insuperabile in difesa se puntato. Un giocatore al tramonto che tenta di non fare danni e tutto sommato ci riesce. Parte dai suoi piedi l’azione del vantaggio. Esce al 71° per Darmian (6: si limita a difendere con un Inter che si schiaccia dietro).
Hakimi, 4: peggiore in campo. Sbaglia tutto il possibile tra passaggi e possibili assist e mostra limiti tecnici con la palla. Impreciso, movimenti sbagliati e poco incisivo. Spreca una quantità notevole di situazioni favorevoli. La velocità non lo salva, paradossalmente fa meglio in difesa ma prova insufficiente.
Brozovic, 5.5: nel primo tempo è inutile in fase d’impostazione, sempre lento e non crea ritmo. É in difficoltà anche a coprire visto che la mediana del Bologna spesso lo annulla e fatica a recuperare i trequartisti avversari. Nella ripresa è anche più deleterio e con un suo errore provoca due diffide: la sua è quella di Bastoni.
Barella, 6: lotta come sempre e l’impegno è notevole. Ma troppi errori tecnici e troppe scelte sbagliate. Attacca poco, non è lucido e quindi preferisce lavorare come mediano recupera-palloni. Sulla destra la serata di Hakimi non lo aiuta, facendo mancare una soluzione d’attacco all’Inter. Esce al 90° per Vecino (sv).
Eriksen, 6: in linea con la partita mediocre del centrocampo nerazzurro, ma qualche lampo di classe lo mostra. Prova almeno a dare più ordine rispetto a Brozovic, è sicuramente più tranquillo e in copertura è presente, ma incide poco. Esce un po’ inspiegabilmente al 64° per Gagliardini (5: la solita inutilità fatta a calcio, messo a coprire è un possibile fattore positivo per il Bologna).
Lautaro Martinez, 5: Primo tempo di solo sacrificio ok, ma nella prima frazione l’area la vede solo col binocolo. Manca lucidità e non contribuisce a togliere confusione e la zero creatività della manovra dell’Inter. Non fa danni ma è quasi innocuo. Unico lampo il palo al 54°. Esce al 71° per Sanchez (6: un po’ egoista ma con i suo dribbling guadagna falli importanti, ma anche lui entra più a coprire che a colpire).
Lukaku, 6: la sufficienza è per il gol decisivo ma brutta partita anche del belga. Non si impone sui due centrali del Bologna che bene lo contengono e spesso sbaglia scelte per troppo altruismo o imprecisione tecnica. L’impegno e il sacrificio non mancano mai, ma quando non è in serata perde troppo in pericolosità, e gol a parte non trova più lo specchio.
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