La capitale avrebbe dovuto ospitare la gara inaugurale dei prossimi Europei “itineranti”. Ma senza la presenza garantita del pubblico, la UEFA si rivolgerà ad altre sedi.
L’Italia rischia di perdere il proprio diritto a disputare le gare della fase finale dei prossimi Europei di calcio. Roma avrebbe dovuto mettere a disposizione lo Stadio Olimpico per lo svolgimento delle gare del gruppo A, tra cui la partita d’esordio Italia-Turchia, oltre a un incontro dei quarti di finale.
Così non sarà, invece, se il nostro esecutivo non garantirà la presenza del pubblico all’evento. Vi avevamo già raccontato qualche settimana fa di quanto il Presidente della UEFA Ceferin ritenga essenziale la presenza degli spettatori ai prossimi Europei di calcio: Stiamo lavorando a diversi scenari, ma l’unica garanzia che possiamo dare è che l’opzione di giocare qualsiasi partita di Euro 2020 in uno stadio vuoto è fuori discussione”. Aveva dichiarato lo stesso durante un’intervista a Sky Sports UK.
I motivi sono ovvi: dal danno d’immagine che uno spettacolo senza pubblico potrebbe arrecare alla UEFA, agli evidenti danni economici per una macchina che ha garantito guadagni pari a 1,5 miliardi nell’ultima edizione disputata in Francia, e che è già stata colpita duramente dal rinvio causa Covid.
Pubblico agli Europei: ultimatum entro il 7 aprile
L’Italia in tutto ciò si trova in mezzo al “guado”: la situazione del Paese è sotto gli occhi di tutti, con un’incidenza che si attesta a 247 casi ogni 100.000 abitanti (la soglia critica è fissata a 250). Da domani, inoltre, 12 regioni su 20 saranno in zona rossa, situazione che si estenderà a tutta Italia dal sabato santo al lunedì dell’Angelo (3-5 aprile). Di fronte a questo stato delle cose diventa difficile ipotizzare all’apertura degli stadi per il prossimo 11 giugno, data d’inizio degli Europei, non fosse altro che il Governo ha priorità ben più stringenti da affrontare.
Eppure, Gravina un tentativo lo farà: ha già preso contatti col ministro della salute Roberto Speranza per sondare il terreno. L’obiettivo di Ceferin è garantire almeno il 25% di capienza degli impianti. Un obiettivo difficile, che forse richiederà il raggiungimento di un ulteriore compromesso.
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